Il suo nome è Gerard Thema, è un giovane cattolico indonesiano di Jakarta che da pellegrino della Giornata mondiale della Gioventù (ha partecipato agli incontri di Sidney nel 2008 e Madrid nel 2011) è diventato uno dei “preparatori” del gruppo indonesiano – un centinaio fra ragazzi e ragazze, guidati dal capo della Commissione episcopale per la pastorale giovanile – che andrà a Rio de Janeiro per la prossima Gmg, la prima di papa Francesco.
Gerard, infatti, ha “radunato” una decina di giovani cattolici dell'Università di Jakarta, che hanno dato la loro disponibilità per andare a Rio, senza alcun costo perché sono stati trovati finanziatori privati.
AsiaNews ha raccolto la sua testimonianza alla vigilia dell’appuntamento. «Fin dal primo momento ho capito di non essere nulla al cospetto di Dio e di essere una piccola parte del tutto, ma nonostante questo Dio mi ha sempre amato», confida Thema ad AsiaNews.
«La doppia esperienza di partecipazione alle Giornate mondiali della Gioventù, tanto a Sydney che a Madrid, mi ha condotto nel contesto di un incontro personale con Gesù e gli altri. In particolare, quando hanno capito - con grande sorpresa - che anche un Paese come l'Indonesia è in grado di inviare un così gran numero di partecipanti, a dispetto di una "errata concezione" secondo cui la nazione musulmana più popolosa al mondo non è in grado di vantare una Chiesa attiva e partecipe in massa all'evento Gmg».
Attivo in parrocchia - la Saint Jacob's Kelapa Gading - da bambino ha svolto la funzione di chierichetto, per poi diventare membro del coro della locale chiesa. Dopo il matrimonio si è trasferito nella zona sud di Jakarta, aderendo alla parrocchia della Sacra Famiglia di Pasar Minggu. Laureato all'università cattolica di Atmajaya in psicologia, oggi lavora come docente di Scienze umanistiche.
«La prima esperienza spirituale l'ho vissuta a Madrid,
nell'agosto 2011, quando un giovane originario di Torino mi ha fatto alcune domande
"critiche" sul mio Paese», racconta Thema, «con lui, io ho potuto
condividere molti aspetti della Chiesa in Indonesia; un momento che mi
ha colpito moltissimo ed è rimasto impresso a lungo. Ma ciò che mi ha
toccato maggiormente, è stato il fatto che dopo 10 minuti di incontro
inaspettato, il ragazzo di Torino se ne è andato, per poi tornare sui
suoi passi e ringraziarmi per le storie che gli avevo raccontato sul mio
Paese e sulla mia Chiesa. Altro elemento che mi ha lasciato senza
parole è la storia personale di questo ragazzo, che attraversava una
profonda "crisi" spirituale e non. Da italiano, egli è senza dubbio un cattolico ma non ha mai vissuto la
sua fede e non partecipava alla Messa. In Italia - raccontava - il
cattolicesimo è diventata una "identità nazionale", ma non sono in molti
a vivere la loro fede e a farlo in profondità. Il mio racconto della
Chiesa di Indonesia e del piccolo numero di cattolici, ma assai vivaci e
attivi, è diventato fonte di ispirazione per la sua vita. Ed egli,
infine, mi ha detto di essere orgoglioso della sua fede cattolica. Ho
quindi compreso che una storia come questa, non è solo significativa, ma
ha delle valenze soprattutto spirituali; Gesù si è servito di me per "toccare" la vita del giovane italiano di
Torino».
Gerard, infine, sottolinea il fatto che la Gmg è un evento profondamente
ecclesiale e non un raduno giovanile come tanti: «La Giornata mondiale
della gioventù è un evento internazionale che solo la Chiesa cattolica è
in grado di promuovere», dice.
«Come è possibile, infatti, riunire oltre due milioni di giovani
provenienti da 190 Paesi diversi e che parlano non meno di mille lingue
diverse, ma che esclamano con orgoglio: siamo cattolici! Ed è proprio un
grande orgoglio, quello di dirsi cattolici. A livello personale posso
ben dire di aver vissuto a fondo queste due Gmg, che hanno rafforzato a
fondo la mia vita spirituale e la mia fede cristiana. Sento di avere
migliaia e milioni di amici con i quali abbiamo una cosa in comune:
vivere la fede cristiana ed essere orgogliosi di essere cattolici. Non
sono più un ragazzino, ma il mio spirito è giovane e vivo anche a
dispetto del mio lavoro da professore a Jakarta. La Gmg ha cambiato per
sempre la vita».