Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 16 settembre 2024
 
Malanni di stagione
 

Influenza: falsi miti e utili consigli

11/02/2019  Una serie di affermazioni vere e false per proteggersi dalle malattie di stagione e sapersi curare al meglio

La stagione influenzale 2018-19 è giunta al suo culmine: il picco è stato raggiunto, con 832mila casi nell'ultima settimana dal 28 gennaio al 3 febbraio, e dall'inizio della stagione sono 282 i casi gravi e 52 i decessi, tredici dei quali negli ultimi 7 giorni in concomitanza con il numero massimo dei contagi. A tracciare un primo bilancio è la rete di sorveglianza epidemiologia Influnet dell'Istituto superiore di sanità (Iss) che conta quasi 5 milioni di italiani a letto da inizio stagione. L'80% dei casi gravi e l'85% dei decessi, precisa l'Iss, presentavano almeno una patologia cronica preesistente. L'età media dei casi segnalati è di 61 anni e il 76% ha più di 50 anni. Nella maggior parte dei casi gravi è stato isolato il virus A-H1N1. In linea con i dati degli ultimi anni, anche questa stagione influenzale ha interessato soprattutto i bambini. In particolare, emerge che l'incidenza per i bambini sotto i 5 anni ha superato quella della stagione 2017-18. L'influenza ha colpito tutte le Regioni, anche se «in modo particolare - rileva la rete Influnet - quelle del Centro e Sud», e dall'inizio della sorveglianza sono stati stimati 4.780.000 casi in tutto il Paese.

. Dall'Osservatorio influenza, un team di quattro autoreveoli medici, che ha il patrocinio del ministero della Salute, una serie di vero o falso sulle credenze e i dubbi più diffusi

 

Se uso lo stesso fazzoletto quando ho l’influenza guarisco più lentamente
Falso
L'infezione procede a seguito della prima esposizione e ulteriori esposizioni non incidono sull'andamento della malattia. 
Se faccio sport mi ammalo di meno
Vero e Falso
Pericolose comunque le due ore successive ad un intenso sforzo fisico per un cosiddetto periodo finestra nel quale si riducono le difese immunitarie (pericoloso lo spogliatoio oltretutto caldo umido e spesso affollato), ma l'esercizio fisico regolare con un’attività fisica adattata alle condizioni del soggetto (non sport agonistico) aiuta l'organismo a gestire gli sbalzi termici, aumenta la circolazione sanguigna e rinforza le difese immunitarie
Se ho l’influenza devo tenere le finestre chiuse per evitare che entrino altri virus
Falso
Arieggiare le stanze è sempre consigliato per evitare che l’ambiente sia potenzialmente contagioso per gli altri componenti della famiglia e per facilitare l’eliminazione di aria consumata. E’ consigliabile arieggiare una stanza alla volta spostandosi per non esporsi a colpi d’aria che potrebbero peggiorare lo stato di salute già compromesso
Il vaccino mi protegge dalle forme influenzali
Vero e Falso
Vero se i virus sono quelli indicati come virus influenzale.
Falso se i virus sono di altro tipo, anche se il vaccino sicuramente rappresenta uno scudo in più.
Se faccio il vaccino non posso prendere altri farmaci
Falso
Il vaccino non preclude l’assunzione di altre terapie. Molte categorie a rischio con altre malattie (Diabete, cardiopatie, BPCO) raccomandano la vaccinazione come tutela maggiore. E’ sempre opportuno confrontarsi con il proprio medico, specialista per valutare il ricorso al vaccino. 
Il vaccino è una barriera alla diffusione del virus influenza
Vero
Il vaccino antiinfluenzale è lo strumento più efficace per contrastare la diffusione dell’influenza. Minori sono le persone vaccinate maggiore è la possibilità di contagio e di diffusione.

Bere tanto aiuta a guarire dall’influenza
Vero ma
L’influenza come la conosciamo (febbre alta, dolori alle ossa, congestione respiratoria) ha una sua evoluzione naturale se non incontra complicanze sulla sua strada. In media dura 5-7 giorni e può avere qualche strascico anche nelle settimane successive. Sicuramente, in un soggetto generalmente in buona salute, idratarsi aiuta la ripresa, soprattutto se contempla spremute d’arancia, centrifughe di frutta e verdura contenente vitamine del gruppo B, minestre di verdure. La terapia farmacologica va di pari passo ad un piano di nutrizione adeguato all’individuo.
 Il farmacista può consigliare il vaccino
Vero 
Il farmacista di fiducia che conosce lo stato di salute del proprio cliente, può sicuramente ricordare di valutare con il medico l’opportunità di fare il vaccino, soprattutto se ricade nelle categorie a rischio. Sono le farmacie a comunicare la disponibilità del vaccino quando arriva alla stagione. Una buona sinergia tra farmacista e medico di medicina generale può favorire la tutela della popolazione e il raggiungimento della % di copertura raccomandata dal Ministero della Salute.
Se non mi ammalo da anni, non ho motivo di preoccuparmi
Falso
Il virus influenzale ogni anno può cambiare. Il nostro organismo può reagire in modo differente a seconda del virus con cui veniamo a contatto e anche in base allo stato di salute del nostro organismo in un dato periodo. Se abbiamo le difese immunitarie particolarmente alte questo può preservarci, renderci più forti e meno esposti, ma se siamo deboli o conviviamo con persone che hanno l’influenza il rischio è maggiore.
L’influenza è più rischiosa nei bambini
Vero 
Quando si ammalano i bambini soprattutto se molto piccoli la preoccupazione e l’ansia prendono spesso il sopravvento. E’ vero se si considera che i bambini sono più fragili come sistema immunitario e hanno una capacità limitata di interazione; l’attenzione quindi all’evoluzione dei sintomi deve essere costante da parte dei genitori e se necessario è importante ricorrere al pediatra per le opportune valutazioni. Se l’influenza non porta ad altre complicanze come ad esempio sovra-infezioni batteriche che possono evolvere in bronchiti/polmoniti, si deve anche dire che esiste nei bambini una maggiore capacità di ripresa rispetto all’adulto. 
 

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo