Caro don Antonio, sono una ragazza di 27 anni, dal carattere schivo e introverso. Ho la fortuna di aver avuto finora tutte le fortune del mondo e di ciò sono più che grata a chi me le ha donate: innanzitutto la vita, la salute, l’amore di una famiglia che mi ha sempre amata e sostenuta, le amicizie, per la verità molto poche, ma salde e sincere, una casa, l’istruzione, la possibilità di realizzare i miei sogni e progetti tramite le tante esperienze che ho vissuto finora, anche all’estero. Tutte queste cose a noi, figli del benessere, paiono scontate, ma se ci pensiamo bene sono doni gratuiti che Dio, nella sua infinita bontà, ha deciso di concederci.
Mi trovo ora nella situazione di sperimentare quanto un lato debole del mio carattere sia in grado di far soffrire non solo me ma anche e soprattutto gli altri. Parlo della difficoltà o, meglio, incapacità di prendere una decisione. Il punto è, caro don Antonio, che hanno trovato spazio nel mio cuore due ragazzi, completamente diversi l’uno dall’altro ma ai quali sento di voler bene in ugual misura. Il primo è un caro amico di vecchia data, che per me in realtà è sempre stato molto più di un amico. È una persona per certi versi simile a me caratterialmente, piuttosto introverso e solitario, ma allo stesso tempo pieno di interessi e molto attivo in campo sociale e nel volontariato, è gentile, garbato e generoso, un vero gentiluomo, l’uomo che ogni donna sognerebbe di avere al proprio fianco. Ci sono però due aspetti di lui che non mi convincono. Il primo è che tende a deprezzare chi, come me, non si spende tanto per gli altri come lui. Il secondo è la sua tiepidità: da qualche tempo ormai ci frequentiamo, ma chi dei due è veramente preso dall’altro sono io. Io di amore e rapporti di coppia non ho grande esperienza, però mi chiedo se sia normale, soprattutto nei primi tempi insieme, non provare un minimo di entusiasmo per l’altra persona. Quando usciamo insieme lui acconsente come se, dall’alto della sua magnanimità, mi stesse concedendo un grande favore, e ho l’impressione che, qualunque cosa facciamo insieme, lui la faccia più per far contenta me che perché gli interessi davvero. Insomma, ho sognato questo ragazzo per una vita e ora che finalmente ci siamo avvicinati l’uno all’altra mi sembra di essere l’unica a provare per lui un vero interesse nel conoscerlo meglio e nel cercare di renderlo, per quanto mi sia possibile, felice. Vorrei raggiungere il centro del suo cuore e sfiorarne le corde per farlo risuonare, ma più tento con ogni mezzo di avvicinarmi cosa sto sbagliando? È forse sbagliato quello che provo? Ma allora perché lo provo?
Quest’estate però c’è stato un colpo di scena. Ho deciso di fare una vacanza in Francia, per conoscere di persona un amico di penna con cui da circa un anno tenevo una corrispondenza. Sono partita con la semplice intenzione di trascorrere una settimana di vacanza con un amico a cui volevo finalmente dare un volto e una voce... e sono tornata più confusa che mai, dal momento che lui si è – dice – perdutamente innamorato di me, ha provato una forte af- finità con me già durante la nostra corrispondenza, prima di conoscermi di persona. L’aver trascorso con me questa settimana a Parigi gli ha confermato quello che già sentiva di provare per me. Io sono rimasta così sorpresa da questa rivelazione che non ho avuto il sangue freddo di reagire come forse avrei dovuto fare, ovvero dicendogli che la mia mente e il mio cuore erano già occupati. Con lui ci sono state solo tenere e innocenti effusioni da innamorati, abbracci e baci (cosa che con l’altro ancora non c’era stata) e, una volta finita la vacanza, il momento del rientro a casa è stato parecchio duro per entrambi. Lui e io siamo diversissimi: io credente e praticante, lui ateo; io timida e introversa, lui allegro, frizzante e pieno di amici; io che di amore non so nulla, lui che viene da una storia durata sette anni con la stessa ragazza. Quello che mi incanta più di tutto è la sua assiduità e decisione.
Il destino a volte è veramente beffardo, caro don Antonio. Passi anni a desiderare qualcosa o qualcuno... e sul più bello che ce l’hai, ti accorgi di non essere ricambiato e di essere, paradossalmente, desiderato da qualcun altro che non ti saresti mai aspettato. Quando le dico che mi sento attratta da entrambi, non lo dico, almeno credo, per egocentrismo o per esagerazione. Come di uno mi affascinano la spontaneità e la purezza dei sentimenti, così dell’altro mi affascina la profondità d’animo e di pensiero. Mi trovo quindi davanti a un bivio dove, ahimè, non c’è segnaletica. Non so come proseguire e quale strada prendere... Come faccio a capire quale dei due Dio ha destinato a me? Sempre ammesso che sia uno di loro due il mio destino... perché ultimamente non mi sento più sicura di nulla.
UN CUORE CONFUSO
Carissima, la tua condenza mi ha molto colpito. Mi sono immedesimato nel tuo dilemma e la prima cosa che posso dirti è che prego per te, affinché il Signore ti illumini e ti aiuti a fare la scelta giusta. Prega anche tu perché questo avvenga. Quando si tratta di trovare la persona con cui condividere tutta la propria vita bisogna saper unire sentimento e ragione, mente e cuore. L’innamoramento, infatti, è solo il momento iniziale, l’amore invece si costruisce e cresce pian piano, nella fedeltà quotidiana e nel sostegno reciproco. Nella valutazione tra quale scegliere dei due ragazzi da cui ti senti attratta devi tener conto del progetto di vita che volete realizzare insieme. In particolare, come si legge nel Rito del Matrimonio, si tratta di pensare a una famiglia, nella quale i due sposi, con la grazia di Dio, si amano e si sostengono l’un l’altro per tutti i giorni della vita e si impegnano ad accogliere con amore i figli che Dio vorrà donare loro e a educarli secondo la Parola di Cristo e l’insegnamento della Chiesa.
Non penso che sia troppo presto per esplicitare un progetto di vita di questo genere. Altrimenti il rischio è di perdersi nella confusione dei sentimenti. Con entrambi i ragazzi dovresti essere molto franca. Partendo dal tuo amico di vecchia data, chiedigli di manifestare davvero quello che prova nei tuoi confronti. Se lui non ricambia il tuo amore, se non riesci a far vibrare le corde del suo cuore, magari semplicemente non è davvero interessato a te, a costruire un futuro insieme. Devi essere chiara anche con il ragazzo francese. Il fatto che si dichiari ateo potrebbe non essere un problema, ma un rapporto serio deve tener conto di tutto, anche delle difficoltà pratiche di mantenere una relazione a distanza. Non bastano gli abbracci e le tenere effusioni, occorre anche qui pensare a come sarà un futuro assieme, al progetto di vita da costruire.
Spero di non averti confuso ancora di più le idee. Ti suggerisco anche di confidarti con i tuoi genitori, magari con tua mamma che, suppongo, ti conosce bene e potrà darti dei suggerimenti concreti ed essere al tuo fianco per sostenerti e aiutarti.