Donald Trump continua a condizionare la vita politica degli Stati Uniti. Lo fa con le sue vicende giudiziarie, ma anche con la grande quantità di finanziamenti che continua a raccogliere per la campagna elettorale del 2024. La mole di denaro raccolta e i sondaggi fanno di lui il più forte dei candidati repubblicani per la Casa Bianca. Alle sue spalle c’è praticamente il vuoto.
Secondo un sondaggio del New York Times e del Siena College pubblicato il 31 luglio, Trump ha 37 punti di vantaggio sul suo principale rivale, il governatore della Florida Ron DeSantis, e sarebbe quasi alla pari con il democratico Joe Biden se si votasse oggi per la presidenza.
Giovedì 3 agosto a Washington, per la terza volta in quattro mesi, l’ex presidente si è presentato davanti ai giudici nella veste di imputato. L’accusa era quella di avere tentato di sovvertire l'esito delle elezioni presidenziali del 2020, una delle pagine più buie della storia americana. I quattro capi di imputazione presentati dal procuratore Jack Smith nei confronti di Trump sono: cospirazione per frodare gli Stati Uniti; cospirazione per ostruire un procedimento ufficiale; ostruzione e tentativo di ostruzione di un procedimento ufficiale; cospirazione contro i diritti civili (di voto). Trump si è dichiarato innocente. Alla fine dell’udienza, durata 27 minuti, l’ex presidente ha dichiarato: ”Oggi è un giorno triste per l'America. Contro di me è in atto una persecuzione, una persecuzione condotta da un avversario politico contro qualcuno che è avanti nei sondaggi. Non possiamo permettere che questo accada”.
Il magistrato ha fissato la prossima udienza per il 28 agosto e ha imposto all'ex presidente di non discutere con nessuno che potrebbe essere ritenuto un testimone nel suo caso, oltre a rispettare la legge federale e statale e presentarsi alle udienze che saranno stabilite andando avanti.
L'appuntamento del 28 agosto arriva cinque giorni dopo il primo dibattito fra i candidati repubblicani alla Casa Bianca, fissato per il 23 a Milwaukee, in Wisconsin, al quale Trump aveva comunque previsto di non partecipare. Due giorni dopo, il 25, è fissata un'udienza per il caso delle carte segrete portate da Trump nella sua residenza privata di Mar-a-Lago, in Florida. Questa vicenda si somma all’imputazione di aver falsificato i bilanci per coprire il pagamento del silenzio della porno star Stormy Daniels, con la quale Trump ebbe una relazione prima di essere eletto presidente.
Ma l'ex presidente rischia anche una quarta incriminazione per le interferenze sul voto in Georgia. Ipotesi che non spaventa Trump. ”Mi serve un'altra incriminazione per vincere" ha detto quasi ironicamente alla sua base tramite il social network Truth.
Nonostante i suoi pesanti guai giudiziari, Trump ha tutto il diritto di candidarsi nuovamente per la presidenza. Infatti la Costituzione degli Stati Uniti non prevede tra i requisiti per la presidenza l’assenza di procedimenti penali.