«Forse non è un caso che vi siate scelti come partner una banca che ha l nome di un santo». Lorena Bianchetti presenta l’evento che rilancia la partnership fra Caritas italiana e Intesa San Paolo. Una nuova collaborazione, per il 2024, dopo che, negli ultimi tre anni, grazie al programma “Aiutare chi aiuta”, ha visto un milione di interventi, tra pasti, posti letto, indumenti, farmaci. Cominciata durante il periodo pandemico la sinergia, ha visto stanziare, da parte della Banca un finanziamento di 4,5 milioni di euro con progetti che hanno raggiunto 40mila beneficiari. E, se durante il 2020, gli interventi sono stati soprattutto, ha spiegato Paolo Bonassi, responsabile della Direzione centrale di Strategic initiatives and social impact di Intesa San Paolo, gli interventi sono stati concentrati soprattutto su interventi materiali come casa, ricerca di lavoro, sostegno alle nuove imprese nelle aree periferiche del Paese, nel 2021 e nel 2022 l’attenzione è stata riservata soprattutto alle persone anziane e alla povertà giovanile. Per il biennio 2023, invece, ha aggiunto don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana il focus sarà soprattutto sulle persone detenute. «Si tratta di operare su diversi fronti promozione dei valori del rispetto delle regole, della legalità, degli altri, al fine di promuoverne il superamento delle condizioni di disagio e di esclusione; distribuzione di beni primari e altri beni di prima necessità, in particolare pasti, indumenti, prodotti per l’igiene sia in carcere sia presso strutture protette, a cui si aggiungono servizi di accoglienza e accompagnamento per i detenuti in permessi premio, agli arresti domiciliari o che hanno da poco concluso il percorso di pena; formazione, con corsi professionalizzanti e di accompagnamento al lavoro all’interno e all’esterno del carcere, con incarichi lavorativi durante e al termine del periodo di detenzione», spiegano da Caritas.
«È una speranza che si fa solidarietà in modo concreto», ha aggiunto Lorena Bianchetti chiedendo un applauso per le migliaia di volontari che mettono il loro tempo a servizio degli altri.
E se Bonassi ha voluto sottolineare che «Intesa Sanpaolo vuole investire con impegno e risorse per dare dignità e nuova speranza a chi ha sbagliato e vuole ricominciare sul binario giusto, considernado anche che, sui 56mila detenuti i dati ci dicono che il 70 per cento incorre in una recidiva, mentre questa percentuale scende al due per cento se i detenuti sono coinvolti in un programma di reinserimentoo», don Pagniello ha ribadito che «ad ogni livello occorre opporre alla società dello “scarto” un nuovo modello economico che metta al centro le persone, valorizzando i talenti di cui ognuno è portatore. La partnership strategica con Intesa Sanpaolo è un esempio di coprogettazione virtuosa fra enti non profit e organizzazioni profit. È un tentativo di coniugare, a servizio del bene comune, il ruolo delle imprese per la crescita del Paese e il ruolo della rete Caritas per accompagnare le persone più ai margini, con particolare attenzione alle nuove forme di povertà». Senza nascondere le difficoltà, «non tutte le vite cambiano», ricorda il direttore di Caritas italiana, «ma non smettiamo di seminare speranza e relazioni facendoci capirco delle fatiche di chi sta più ai margini. Con progetti concreti come quello del pastificio che inaugureremo tra qualche giorno a Casal Del Marmo. Perché non si tratta solo di assistere, ma di promuovere».