ESCLUSI
Considera Internet un «tabù» e d’estate, dall’amata Sicilia, manda ancora le cartoline, «anche se è sempre più difficile trovarle, assieme ai francobolli». A Salvatore Licata, 68 anni, piace definirsi «un uomo moderno all’antica: sono al passo con i tempi per idee e convinzioni, ma allergico alle nuove tecnologie. Preferisco il rapporto diretto con le persone: se devo comunicare con qualcuno lo incontro o, al massimo, gli telefono. I messaggini no, non li uso: saranno anche di moda ma non fanno per me. Mi dà fastidio perfino la segreteria telefonica: lei parlerebbe con un disco registrato?».
Nella casa di Torino, dove si è trasferito 50 anni fa, Licata ha tanti libri. Saggi di attualità e biografie, soprattutto. Legge il giornale con regolarità e alza il sopracciglio all’idea di cercare le notizie in Rete. «Ha presente il piacere di sfogliare le riviste?». Sempre in cerca di approfondimenti, spesso guarda anche la televisione. La curiosità, insomma, non gli manca, come nemmeno i nipoti – ne avrebbe a disposizione otto – pronti a insegnargli i rudimenti di Internet. Ma niente da fare, i contatti con i parenti Licata li tiene via telefono. Quello fisso, ovviamente.
«Il cellulare? Ce l’ho, me lo hanno regalato i nipoti. Non discuto l’importanza di questi strumenti, però stringere la mano o guardarsi in faccia è un’altra cosa. Il filo alle ragazze si fa dal vivo, mica su Facebook».