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domenica 15 settembre 2024
 
il dibattito sul razzismo
 

La presidente di Telefono rosa sul caso Montanelli: «Resta una grande firma, ma in quel caso sbagliò»

18/06/2020  Maria Gabriella Carnieri Moscatelli interviene con la sua opinione nelle discussioni sul giornalista che nel corso della guerra d'Etiopia sposò una ragazzina di 12 anni. «Pensiamo a tutte le battaglie contro la violenza sulla donne e per l'affermazione della parità di genere».

(Foto: Maria Gabriella Carnieri Moscatelli nella sede del Telefono rosa)

«Bisogna scindere il giornalista e l’uomo. Come giornalista, ho ammirato molto Indro Montanelli. Altro discorso va fatto sull’uomo. Non possiamo trovare nessun tipo di giustificazione al fatto che, durante la guerra d’Etiopia fra il 1935 e il 1936, si fosse preso una ragazzina eritrea di 12 anni. L’ha sposata? No, l’ha dominata, l’ha comprata e poi l’ha sposata». Maria Gabriella Carnieri Moscatelli è presidente dell’Associazione nazionale Volontarie Telefono Rosa. Da tanti anni è impegnata in prima linea nella difesa delle donne vittime di ogni forma di violenza. Sa bene, perché lo vede ogni giorno, quanto nel nostro Paese sia lunga la battaglia e quanto sia difficile arrivare alla piena affermazione di una cultura che riconosca la parità di genere. Ed è fermamente convinta che giustificare, oggi, quelle azioni di Montanelli di decenni fa, sulla base dell’idea che, in fondo, si trattava di un altro tempo e un'altra mentalità, sia estremamente grave e pericoloso.

«Si pensa di giustificare sulla base dell’assunto che le ragazzine africane maturano prima delle europee? Ma nemmeno per sogno. Fisicamente le giovani africane possono anche avere uno sviluppo diverso, più precoce, ma mentalmente sono sempre delle bambine. Montanelli, dall’alto della sua posizione di dominio, ha approfittato di questa ragazzina in una posizione di debolezza e mi irrita ancora di più sapere che, quando Destà, la ragazza, gli chiese il permesso di sposare un suo sottufficiale eritreo, lui addirittura le diede la sua benedizione. Mi dà angoscia pensare che un ragazzo di 26 anni, della sua cultura, abbia fatto quello che ha fatto, giustificandosi in seguito».

La presidente di Telefono rosa è netta e tagliente nelle sua critica. «Vogliamo parlare delle usanze? Se in un Paese c’è la tradizione di uccidere i bambini, allora noi andiamo lì e per adeguarci uccdiamo anche noi i bambini? Io contesto le usanze dei Paesi che non sono rispettose dell’essere umano e dei suoi diritti. Destà aveva 12 anni, era una bambina, ricordiamocelo. Se oggi si tende a giustificare, allora questo significa che siamo ben lontani dall’affermazione del rispetto della donna». Il rischio, secondo la Carnieri, è di lanciare oggi dei messaggi completamente sbagliati: non va dimenticato quanto sia diffuso, anche fra gli italiani, il fenomeno del turismo sessuale verso i Paesi più poveri. Una piaga contro la quale Telefono rosa ha condotta un’importante campagna.

«Tra l’altro, pensiamo che questa ragazzina era infibulata: Montanelli avrà pensato all’enorme dolore fisico, oltre a quello morale, che le stava causando? Oggi, nel 2020, come si può giustificare tutto questo?». E conclude: «Lo ripeto: lasciamo da parte il giornalista, pensiamo all’uomo. Non si può dire: erano altri tempi. Ciò che offende l’essere umano è sbagliato sempre».

 
 
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