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domenica 15 settembre 2024
 
 

Sara Errani, lo scricciolo del tennis

09/05/2012  Tre tornei consecutivi vinti e 15 successi di fila sulla terra battuta. Intervista con la tennista italiana che si prepara a vivere l'emozione delle Olimpiadi.

Le altre corrono come pazze e sparano bordate da paura. Lei corre, corre, corre. La potenza le lascia alle rivali, dal basso del suo fisico minuto, da scricciolo del tennis, in antitesi con lo sport della racchetta contemporaneo, dominato da atlete nerborute e muscolari. Sara Errani è così, la classica eccezione che conferma la regola. Una normodotata in un modo di superdotate. Ma vince, come nessuno si aspetterebbe.

I numeri sono lì, testimoni di un’equazione improbabile: appena 163 centimetri di altezza per 60 chili di peso. Ma pure 3 successi di fila sulla terra, tra Acapulco (dove aveva pure realizzato la doppietta singolare-doppio), Barcellona e Budapest, come nessuna italiana prima di lei. Tre tornei vinti per lei, 4 per la Azarenka, la numero 1 al mondo: mica male, per la piccola Sara.

Sara, tre tornei consecutivi vinti e 15 successi di fila sulla terra battuta: sorpresa?
    
A dir la verità, non me lo sarei mai aspettata. Per mettere insieme 15 partite vinte una dietro l’altra, soprattutto sulla terra, ci vuole un fisico che non tradisce e una testa sempre in palla. Mica facile: tutt’altro.

Segreti?
    
Nessuno in particolare. E’ solo che mi esalto nella battaglia: riesco ad essere concentrata al massimo, a lottare punto dopo punto, senza mollare mai. Certo, questo ti viene da dentro, ma alla base ci sono allenamenti duri e condizione fisica ottimale, perché senza quelli nel tennis moderno non si arriva da nessuna parte.

Questi risultati cosa rappresentano?
    
Il coronamento del duro lavoro svolto, fondamentale per ottenere successi.

Peraltro, lavoro svolto all’estero: scelta felice?
   
Senza ombra di dubbio. E, soprattutto, coraggiosa. Andar lontano da casa quando sei ancora ragazzina non è mica facile, ma io ho la testa dura e volevo provare fino in fondo a migliorarmi quanto più possibile.

E l’ha fatto alla grande: e ora?
    
Non mi pongo obiettivi precisi, se non continuare a lavorare e cercare di migliorarmi sempre. Poi, il campo dirà la sua.

Se continua così sulla terra, le toccherà puntare al Roland Garros?
    
Quelli non sono risultati, sono imprese. Meglio tenere i piedi nel saldi a terra.

E poi ci saranno le Olimpiadi, in coppia con l’amica Roberta Vinci: sensazioni?
     Una grande novità, che non può che inorgoglire. Comunque vada, sarà una splendida esperienza.

 
 
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