Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 18 aprile 2025
 
Scienze & salute
 

Valter Longo: chi mangia bene campa 100 anni e non perde la salute

02/11/2016  Vivere a lungo senza malattie dipende anche da noi: lo scienziato italiano, fra i massimi esperti negli studi sull’invecchiamento, ha messo a punto una dieta semplice e alla portata di tutti, illustrata nel libro "la dieta della longevità".

LA DIETA DELLA LONGEVITA' E LA DIETA MIMA DIGIUNO  Quando aveva 5 anni, Valter Longo trascorse sei mesi a Molochio, un paesino di montagna della Calabria. In quei giorni fu proprio lui a scoprire che il nonno Alfonso, a cui era molto legato, era morto. A un centinaio di metri dalla casa del nonno viveva Salvatore Caruso, più o meno suo coetaneo: 40 anni dopo, Valter e Salvatore – che morirà nel 2015 a 110 anni dopo essere stato l’uomo più anziano d’Italia – sarebbero apparsi su una prestigiosa rivista americana in cui si rendevano noti i risultati di una ricerca condotta da quel bambino, divenuto nel frattempo scienziato: un’alimentazione a basso contenuto di proteine, simile a quella in uso presso i centenari di Molochio, è in grado di diminuire l’incidenza di tumori e di garantire un’esistenza più lunga e in salute. Ci fa vivere sani per tanti anni.
Questo toccante episodio, raccontato in La dieta della longevità (Vallardi), spiega le motivazioni profonde che hanno portato Valter Longo, aspirante musicista, a diventare uno dei massimi esperti mondiali sull’invecchiamento e la malattie collegate.

Biografia e vocazione scientifica sono intrecciate nella tua storia. Racconti anche delle molte richieste di malati in cerca d’aiuto...
«Perché una persona a 19 anni vuole studiare l’invecchiamento? La passione veniva da queste esperienze personali. Inoltre ho sempre avuto – non saprei dire perché – la propensione ad aiutare i malati. Oggi sono bombardato dalla richieste di pazienti che hanno la sclerosi multipla, l’Alzheimer, il cancro, persone che si sentono senza speranza. Il problema – che tocca i ricchi come i poveri, senza distinzioni – è che quando uno è malato gli viene somministrato un farmaco e la cura finisce lì. Non esiste un’équipe dove sono presenti il medico, il biologo molecolare, il nutrizionista, capace di affrontare la malattia con un approccio complessivo e più rassicurante per il paziente. Se ci rompiamo una gamba, mandano anche l’elicottero a salvarci; se abbiamo il cancro, veniamo avviati alla chemioterapia e poi veniamo di fatto abbandonati a noi stessi, come se non ci fosse nient’altro da fare. In realtà la scienza presenta altre soluzioni, altre possibilità per una cura efficace».

Hai sintetizzato queste possibilità alternative in tre proposte: i 5 pilastri della longevità, la dieta della longevità e la dieta mima-digiuno...

«All’origine di tutto c’è la scoperta dei geni che regolano il ringiovanimento, la rigenerazione, la protezione. A questa ho dedicato i primi 10-15 anni della mia carriera. Il mio laboratorio ha individuato due dei principali set di geni che controllano l’invecchiamento. La seconda fase si interroga su come utilizzare tali scoperte per dare una vita migliore alla gente. Da lì scaturisce la dieta della longevità: se l’apporto proteico è molto alto, ad esempio perché si mangia molta carne, uno di questi set di geni viene attivato e l’organismo invecchia e sviluppa patologie più velocemente. Inizia allora la messa a punto di una dieta personalizzata, evitando però l’errore di proporre soluzioni estreme o che impongano di mangiare solo cibi sgraditi. Con il mio libro credo di essere finalmente arrivato a calibrare una strategia efficace ed equilibrata, fondata sui 5 pilastri: gli studi sui centenari (quelli di Molochio, ma anche di altre parti d’Italia e del mondo), quelli di base, quelli clinici, quelli sui sistemi complessi e le ricerche genetiche. Nulla a che vedere con le diete oggi di moda, incentrate al massimo su uno di questi pilastri. Dopo che medicina e alimentazione sono state a lungo separate, oggi si comincia a metterle in relazione e tanti medici sono pronti a seguire la dieta mima-digiuno».

DIETA E MALATTIE

Spieghi che seguire questo stile di alimentazione ha una funzione preventiva, ma è anche strumento di cura. 

«Se uno ha i valori del colesterolo troppo alti, gli vengono somministrate le statine, cioè un blocco alla sintesi della patologia. È come mettere un cerotto sulla ferita. Invece bisogna chiedersi: perché l’organismo sta generando così tanto colesterolo? La dieta mima-digiuno, partendo dall’evidenza che l’organismo non sta più funzionando come dovrebbe, fa in modo che le cellule “malate” vengano eliminate o “rigenerate”. Abbiamo ottenuto risultati incoraggianti ad esempio con chi soffre di diabete, senza stravolgergli la vita». 

Dunque l’alimentazione è centrale: siamo ciò che mangiamo? 

«Siamo costruiti da ciò che mangiamo. Se non mangiamo proteine per alcuni giorni, i fattori di crescita del cancro vengono drasticamente rallentati. La dieta è lo strumento più potente di cui disponiamo, perché cambia interamente il nostro sistema di salute». 

Qual è il tuo pasto-tipo? 

«Un po’ di pasta, 300 grammi di ceci, altri 100 grammi di verdura, minestroni, polpo e patate, la farinata...». 

A proposito della dieta della longevità, assicuri che non contiene nessun elemento magico. E aggiungi: di magico c’è solo il nostro corpo... 

«Come è possibile che da un uomo e una donna di 40 anni nasca un bambino perfetto? Siamo il frutto di un’evoluzione millenaria, il corpo sa esattamente che cosa fare per mantenersi sano. Il problema è che noi uomini ci siamo allontanati sempre di più nel tempo da alcune pratiche antiche, che avevano un effetto benefico sulla nostra salute. A un convegno in Vaticano raccontavo al cardinale Ravasi che un tempo si praticava il digiuno nero: 6 settimane di restrizione calorica che culminavano in una settimana di digiuno; i musulmani seguivano un mese di restrizione calorica, ora aspettano la sera e mangiano ancora di più... Abbiamo perso queste buone abitudini, potenzialmente essenziali per restare sani. La scienza con le sue scoperte perfeziona le cure, ma il corpo umano ha in sé tutto ciò che gli serve, è in grado di autorigenerarsi». 

Questa sapienza del corpo implica una responsabilità, sia per l’individuo sia per le istituzioni... 

«Il giornalista deve imparare a filtrare le notizie: quando qualcuno afferma che il caffè o il vino fanno bene o male, bisogna chiedergli qual è il fondamento scientifico della sua teoria. È il primo passo per diffondere una nuova cultura e anche per evitare di alimentare confusione fra la gente». 

Hai devoluto i proventi del libro alla fondazione no profit Create Cures... 

«La Fondazione ha l’obiettivo di fornire ai malati una terapia globale e interdisciplinare e di finanziare le ricerche che inseguono idee nuove e alternative, di solito trascurate».

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
8

Stai visualizzando  dei 8 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo