Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
giovedì 03 ottobre 2024
 
Violenza sulle donne
 

Inversione di tendenza: calano i femminicidi

01/06/2017  Secondo i dati di SOS stalker nei primi 5 mesi del 2017 sono stati 22 gli omicidi di donne perpetrati quasi sempre dal partner, contro i 46 dello stesso periodo del 2016. L'associazione pone l'accento sull'impatto psicologico sugli orfani e di come sono stati fatti progressi per la loro tutela grazie alla legge approvata lo scorso anno

n’emergenza  dolorosa quella dei femminicidi, che però nei primi mesi del 2017 sembra aver registrato un calo. Secondo i dati di  Sos Stalking, nei primi cinque mesi di quest’anno sono state 22 le donne uccise, mentre nel 2016 i femminicidi erano stati in tutto 110, 116 nel 2015, 110 nel 2014 e ben 138 nel 2013.  Nella maggior parte dei casi gli omicidi sono stati commessi da partner ed ex partner, mariti, fidanzati, conviventi. Gelosia, incapacità di gestire la perdita, morboso senso del possesso sono i motivi che scatenano l'impeto omicida di quegli uomini che poi tentano di giustificare il loro gesto dichiarando un eccesso di amore per una compagna che non li voleva più.  A oggi però, contrariamente al trend di inizio anno, sembrerebbe  esserci stata una riduzione abbastanza importante dei numeri. «Parliamo di
una donna uccisa ogni 6 giorni, contro i 3 giorni di media dell'anno scorso
»  afferma l'avvocato Lorenzo
Puglisi, Presidente e fondatore dell'associazione SOS Stalking, «Ovviamente  è doverosa la massima cautela ed è' presto per parlare di un dimezzamento, perché' siamo solo a fine maggio tuttavia un anno esatto fa le vittime erano già 46 contro le 22 di oggi». Fra le regioni con più omicidi  la Lombardia, il Lazio e la Campania con tre femminicidi per regione, seguono Veneto, Liguria, Sardegna e Sicilia con due omicidi per ciascuna e infine Emilia Romagna, Piemonte, Toscana e Calabria con un delitto per ognuna. Non vanno poi dimenticate le cosiddette “vittime secondarie” del femminicidio, ovvero i figli che, in seguito al crimine si ritrovano orfani della madre, talvolta di entrambi i genitori nei casi in cui all'omicidio segua il suicidio. Nel 2015 118 bambini sono rimasti orfani, 84 si sono aggiunti nel 2016. «e conseguenze che le vittime cosiddette 'secondarie' subiscono sono molte», precisa Puglisi, «e spesso irreparabili: dal trauma legato allo shock, sia per aver in alcuni casi testimoniato direttamente all'omicidio, sia per il lutto violento, all'indigenza, alla mancanza di un'educazione adeguata e di una guida in un'età molto delicata per la, propria crescita. Ricordiamo però che lo scorso febbraio la Camera ha approvato con voto unanime una legge che, almeno in parte, tutela queste vittime e che prevede che le spese processuali siano a carico dello Stato. Dispone inoltre la reversibilità della pensione del genitore ucciso ed estende il Fondo per le vittime di mafia, usura e reati intenzionali
violenti anche agli orfani di crimini domestici, con una apposita dotazione aggiuntiva di 2 milioni di euro all'anno per borse di studio e reinserimento lavorativo».  Ai figli delle vittime «è assicurata inoltre assistenza medico-psicologica gratuita fino al pieno recupero psicologico ed è attribuita la quota di riserva prevista per l'assunzione di categorie protette. Se il cognome è quello del genitore condannato in via definitiva» spiega ancora l'associazione, «il figlio può chiedere di cambiarlo. La condanna e il patteggiamento comportano automaticamente anche l'indegnità a succedere». Nei primi 5 mesi del 2017 si contano 22 orfani. In più, mentre una donna e' morta con in grembo un feto di 6 mesi, deceduto con lei. «I tempi sono maturi per una legge che disciplini una volta per tutte un fondo a tutela di queste vittime innocenti» conclude Puglisi.

I vostri commenti
9

Stai visualizzando  dei 9 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo