Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
domenica 06 ottobre 2024
 
padre assente
 

«Io, architetto e padre, mezzo morto di lavoro, trovo mia figlia che morsica la mamma... e lo rinfacciano a me!»

06/11/2023  «A casa tardi con la figlia chiusa in camera e mia moglie ancora dolente per un morso che le ha dato che mi urla dietro perché io non faccio mai niente per educare in famiglia. Ma che ci posso fare, io?» Leggi la risposta di Mariateresa Zattoni, consulente familiare

Mia figlia di quasi tredici anni ha morsicato sua madre. Sono arrivato a casa stanco morto (sono architetto e ho grosse responsabilità): la figlia chiusa in camera e mia moglie ancora dolente che urlava perché io non faccio mai niente per educare le figlie (ne abbiamo altre due).

Ma che ci posso fare io? Possibile che quando arrivo a casa non possa trovare un po’ di pace?

GIANCARLO

La risposta di Mariateresa Zattoni

–  Caro papà Giancarlo, cerchiamo di vedere come stanno le cose: tu sei risentito perché non trovi sorrisi ad accoglierti dopo una giornata di duro lavoro. Tua moglie è risentita non solo per la violenza della figlia, ma perché tu non prendi immediata posizione e non castighi adeguatamente la morsicatrice, la quale – a sua volta – è risentita perché nessuno le chiede che cosa l’abbia fatta tanto infuriare e (forse) perché si vergogna… E allora?

Allora state tutti male! Lasciami dire che una famiglia è una famiglia perché ciascuno guarda prima l’altro che sé stesso: solo così circolano accettazione e amore, anche per sé stessi. Proviamo a immaginare questa vera “rivoluzione” da cui poi possono nascere tutte le altre?

Ecco: tu arrivi a casa e scopri il “fattaccio”; corri da tua moglie e baci proprio il braccio dolente, intanto ti informi su cosa ha scatenato la guerra; poi corri da tua fi glia, le chiedi come sta, pronto ad ascoltarla e le dici con fermezza almeno due cose: che le mamme si rispettano, perfi no quando sembrano avere torto, e che tu senti il suo dispiacere per essersi comportata in modo così violento… A questo punto, magari, ordini una bella pizza per tutti.

E così ragionate di famiglia: il luogo in cui si guarda prima l’altro che sé stessi, cioè il luogo che esporta pace per il mondo

 

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo