Sono una mamma di due ragazzi quasi adolescenti, moglie e catechista. Ho trovato molte difficoltà nel fare catechismo ai ragazzi delle medie: classi agitate, ragazzi con totale mancanza di rispetto, disinteressati a Dio. Dopo gli incontri tornavo a casa completamente demolita, in preda allo sconforto. Eppure non facevo lezioni dottrinali, ma mi calavo nella realtà dei ragazzi, con video, giochi, incontri in cerchio o all’aperto. Ho manifestato al parroco l’esigenza di sospendere. Dalle colleghe catechiste però non ho ricevuto solidarietà o parole di conforto. Mi sento isolata, buttata nel cestino come una cosa vecchia e sorpassata.
LETTERA FIRMATA
Cara amica, ammiro il tuo impegno e la tua perseveranza. E mi dispiace per la poca solidarietà che hai ricevuto. Siamo in una società individualista e questo talvolta si riflette anche nei rapporti in parrocchia. Il tuo racconto mi ha fatto venire in mente il catechismo di quand’ero bambino. Figurati che non sopportavo il rumore e l’indisciplina di tanti miei compagni! Immagino le difficoltà che devi aver affrontato tu. Non scoraggiarti, però: il bene che hai seminato porterà frutto, anche se la fatica è stata tanta e i risultati non immediati. Non stancarti però di fare il bene, come scriveva san Paolo ai tessalonicesi. Confrontati con il parroco per continuare a dare il tuo contributo in parrocchia. Magari anche al catechismo, ma con un po’ più di sostegno.