Guarda che starò via tante ore» – ho detto al mio neo pensionato – «passa una bella mattina!». E lui, tranquillo, mi ha risposto: «Io passo sempre una bella mattina, quando tu esci...». Che shock! E io che mi sentivo in colpa se uscivo...
ALICE
Leggi la risposta di Mariateresa Zattoni
– Già, cara Alice, è proprio un bello shock! Dopo quarant’anni di matrimonio – come racconti – ciascuno crede di sapere a memoria l’altro... e invece le sorprese sono sempre dietro l’angolo! Tu sei convinta che sottrargli un’intera mattinata per le tue amiche e i tuoi interessi (passeggiate, sport ecc.) sia quasi contrarre un debito e te ne scusi: temi che lui si senta solo, ora che i figli, oltretutto, se ne sono andati.
E lui ti sorprende: afferma di passare una “bella mattina” quando tu non ci sei! Vedi, una coppia che ha un buon legame attraversa sempre periodi “fusionali”, cioè quando ciascuno crede di sapere a memoria l’altro e si meraviglia se le sue stesse attese vengono smentite! Ma la risposta sorprendente e inattesa non è mai una colpa e men che meno la prova che l’altro sia uno sconosciuto... È solo un piccolo punto per imparare (re-imparare) a conoscere meglio l’altro! In che modo? Con una domanda! Immagina di aver chiesto a tuo marito: “Ti senti solo se me ne sto via un’intera mattina?”.
La medicina per un rapporto troppo fusionale è la curiosità esplorativa, cioè porre una domanda semplice, diretta, senza giri di parole e prepararsi ad ascoltare la risposta, con attenzione. E quindi potersi meravigliare delle scoperte, con gioia!