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martedì 22 aprile 2025
 
 

Irlanda: dopo scandalo gli ispettori

31/05/2010  Il Vaticano nomina nove "visitatori apostolici", tra cui due suore. Al setaccio diocesi, seminari e istituti religiosi. Il Papa vuole "purificazione".

E’ la prima volta che accade nella storia ecclesiastica. La Chiesa di intera nazione, l’Irlanda, le sue diocesi, i suoi seminari, tutte le sue congregazioni saranno praticamente commissariate dalla Santa Sede a partire dal prossimo autunno. Nel linguaggio ecclesiastico si chiama “visita apostolica” e l’aveva già annunciata il Papa nella Lettera ai cattolici irlandesi in seguito allo scandalo degli abusi sessuali.

 Adesso Benedetto XVI ha nominato nove ispettori, tra cui due suore, per “purificare” la Chiesa d’Irlanda. La Santa Sede in un comunicato spiega che in questo modo “intende offrire ai vescovi, al clero, ai religiosi e ai fedeli laici” un aiuto per affrontare “adeguatamente” la situazione che si è determinata in seguito agli abusi sessuali. Alcuni vescovi irlandesi sono stati costretti a dare le dimissioni.

 L’ampiezza dello scandalo ha impressionato il Papa, ma ciò che ha sconvolto di più la Santa Sede sono state le coperture che per anni vi sono state degli episodi di pedofilia. Alcuni mesi fa si è tenuto un vertice tra tutti i vescovi irlandesi il Papa e alcuni dicasteri della Curia per affrontare la bufera. Da esso in pratica la Chiesa irlandese è uscita commissariata. Gli ispettori sono un cardinale inglese, O’Connor, ex-arcivescovo di Westminster, il cardinale di Boston O’Malley, gli arcivescovi di Toronto e di Ottawa e l’arcivescovo di New York. Con loro collaboreranno due religiosi, un gesuita e un redentorista e due suore, tra cui madre Haron Holland, che per anni ha lavorato come capoufficio in Vaticano della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata. Non sono stati stabiliti tempi. L’indagine comincerà con un questionario inviato a tutti i religiosi per conoscere la situazione l’osservanza delle linee-guide dalla Santa Sede sugli abusi sessuali.

 In una nota la conferenza episcopale irlandese ha assicurato la “piena collaborazione”, rilevando che essa servirà ad “affondare i bisogni di chi ha subito abusi, costruire forti procedure e linee guida per la salvaguardia dei bambini e lavorare per un rinnovamento della fede”.  

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