Giovedì 26 dicembre, Israele ha realizzato un attacco aereo su vasta scala in Yemen, bombardando diversi luoghi identificati dall’esercito come «infrastrutture militari» degli Houthi, milizia sciita sostenuta dall’Iran che dal 2011 sta portando avanti una sanguinosa guerra civile contro il governo del Paese. Tra gli obiettivi è stato colpito l’aeroporto internazionale della capitale Sana’a, i porti di Hodeidah, Salif e Ras Kanatib, le centrali elettriche di Hezyaz e Ras Kanatib. L’attacco avrebbe causato almeno tre morti e 14 feriti. È la quarta volta che Israele bombarda lo Yemen quest’anno.
Israele aveva compiuto un bombardamento simile meno di una settimana fa, in risposta al lancio di un missile da parte degli Houthi verso Israele, che era stato intercettato dai sistemi di difesa israeliani. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto «che Israele continuerà a bombardare lo fino a quando non avremo completato l’opera».
Nell’attacco israeliano è stato coinvolto anche il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, che si trovava all’aeroporto di Sana’a durante i bombardamenti. Tutto il suo staff è rimasto illeso mentre era in Yemen per negoziare il rilascio di alcuni dipendenti delle Nazioni Unite e valutare la situazione sanitaria e umanitaria del Paese.
Quasi 50 palestinesi sono stati uccisi giovedì in un attacco aereo israeliano su un edificio di fronte alla sede centrale dell'ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia di Gaza, tra cui tre membri del personale medico e operatori, secondo quanto scrive l'agenzia turca Anadolu, ripresa anche dall'emittente qatarina Al Jazeera, che a sua volta parla di 5 membri del personale medico uccisi. «Ci sono circa 50 morti, tra cui 3 membri del nostro personale medico, sotto le macerie di un edificio di fronte all'ospedale Kamal Adwan», ha affermato iHussam Abu Safia, direttore dell'ospedale, citato da Anadolu. «Abu Safia ha affermato che il personale medico e gli addetti ospedalieri erano presenti nell'edificio, dove risiedevano con le famiglie. Il direttore ha identificato i membri del personale uccisi come Ahmed Samour, un pediatra, Israa, un tecnico di laboratorio, e Fares, un tecnico di manutenzione dell’ospedale», scrive Anadolu.
Almeno 75 pazienti sono stati sgomberati dall'ospedale palestinese Kamal Adwan di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza, e si sono radunati nel cortile in attesa di allontanarsi, dopo l'ordine di sgombero 'entro 15 minuti' impartito dall'esercito israeliano, che intende compiervi un'operazione militare: lo scrive il sito dell'emittente Al Jazeera.
«Negli ultimi giorni dell'anno, non sembra esserci fine alle minacce mortali per i bambini di Gaza. Negli ultimi tre giorni, secondo le notizie, almeno undici bambini sono stati uccisi in attacchi. Ora stiamo assistendo anche alla morte di bambini a causa del freddo e della mancanza di un riparo adeguato. Secondo il ministero della Sanità palestinese, negli ultimi giorni quattro tra neonati e infanti sono morti per ipotermia. Queste morti evitabili mettono a nudo le condizioni disperate e in via di peggioramento in cui versano le famiglie e i bambini di Gaza». Lo afferma, in una nota, il direttore regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa Edouard Beigbeder. I team dell'Unicef sul campo, spiega, «continuano a lavorare instancabilmente, distribuendo ai bambini indumenti invernali, coperte e forniture di emergenza. Ma la capacità delle agenzie umanitarie di consegnare aiuti salvavita nella misura necessaria rimane fortemente limitata. L'accesso umanitario sicuro e senza restrizioni alla Striscia di Gaza e al suo interno, per raggiungere le popolazioni colpite ovunque si trovino, anche nel nord, - sottolinea - è fondamentale. Tutti i valichi di accesso devono essere aperti, anche per quanto riguarda il carburante e i materiali necessari per far funzionare e riabilitare le infrastrutture essenziali e le forniture commerciali. Deve essere garantita una circolazione sicura per gli operatori umanitari e le forniture attraverso la Striscia di Gaza, per raggiungere in sicurezza le comunità che ne hanno un disperato bisogno. Mentre ci avviciniamo a un nuovo anno, i bambini hanno il diritto a un futuro libero dalla paura e pieno di promesse. Questo inizia - conclude - con un cessate il fuoco immediato e duraturo a Gaza, con il rilascio di tutti gli ostaggi e con un rinnovato impegno a lavorare insieme per affrontare i bisogni urgenti dei bambini e delle loro famiglie».
Intanto è arrivata da parte dell’Onu la condanna gli attacchi israeliani allo Yemen e quelli degli Houthi a Israele. «Gli attacchi aerei di Israele compiuti all'aeroporto internazionale di Sana'a, nei porti del Mar Rosso e nelle centrali elettriche nello Yemen sono allarmanti. Gli attacchi aerei hanno ucciso almeno tre persone e ferito decine». Guterres ha anche ricordato come le operazioni israeliane seguano un anno di azioni gravi da parte degli Houthi nel Mar Rosso e nella regione, e che hanno messo a rischio i civili. Il segretario generale ha sottolineato l'importanza di rispettare la legge internazionale umanitaria e di proteggere i civili e le infrastrutture civili. «Il personale umanitario - ha continuato - non deve essere preso di mira ma deve essere rispettato sempre».