Due elezioni politiche in cinque mesi non hanno ancora chiarito da chi vogliono essere governati gli israeliani. Dopo le elezioni dello scorso aprile era stato impossibile formare una maggioranza, ma anche dal voto del 17 settembre non emerge un chiaro vincitore. Con lo spoglio dei voti ormai quasi completato, il partito Blu-Bianco di Benny Gantz supera con 32 seggi il Likud del primo ministro in carica Benyamin Netanyhu, che ne conquista 31. Per molte ore i due partiti sembravano in pareggio, ma il seggio in più del partito di Gantz non basta certo a rendere pi chiaro il futuro politico di Israele. Per governare dovrà nascere per forza una coalizione. In basi ai risultati parziali, quella di destra guidata da Netanyahu avrebbe 56 seggi, quella di centro sinistra 55. Il parlamento israeliano, la Knesset, è monocamerale è ha 120 seggi, per governare serve una maggioranza di 61 seggi.
Anche se la Lista Araba Unita è il terzo partito con 13 seggi, ago della bilancia diventa il partito Israel Beinenu di Avigdor Lieberman, il nazionalista laico ex ministro della difesa, che ha conquistato 9 seggi. Lieberman sostiene che la via di uscita all’impasse politica può essere solo la nascita di un governo di unità nazionale, una sorta di grande coalizione che comprenda il suo partito, il Likud e il partito Blu-Bianco. “I governi di unità nazionale”, ha detto Lieberman, “sono una misura di emergenza e sia dal punto di vista della sicurezza che di quello economico, questa lo è”.
In Israele gran parte degli osservatori giudica il risultato delle elezioni come un indebolimento di Netanyahu, 70 anni, il premier israeliano più longevo della storia, primo ministro tra il 1996 e il 1999 e, senza interruzioni, dal 2009. Su Netanyahu, inoltre, pesano le beghe giudiziarie in cui è invischiato, che potrebbero vederlo incriminato per frode e corruzione. Tuttavia Netanyahu è un lottatore è ha dichiarato che Israele “ha bisogno di un governo stabile, forte e sionista”. Sarà dura per i suoi avversari tenerlo fuori dai giochi.
Benny Gantz, 60 anni, ex capo di stato maggiore della Difesa, è soddisfatto. “Il nostro partito”, dichiara, “era ed è un forza centrale nella vita politica israeliana”. Questa centralità è stata conquistata con una forza politica nata soltanto sette mesi fa. Per Gantz “ora comincia il processo per riparare la società israeliana”.
Ora toccherà al presidente della Repubblica Reuven Rivlin sondare le intenzioni dei partiti e conferire l’incarico per la formazione del nuovo governo.