Io, mio marito e i ragazzi ci siamo trasferiti a Bergamo all’inizio di quest’anno scolastico. Abbiamo dovuto lasciare Potenza per motivi di lavoro e abbiamo iscritto in due scuole lombarde i nostri figli di 8 e 11 anni, rispettivamente in terza elementare e in prima media. L’impatto con la nuova città è stato complesso, non facile, ma anche scolasticamente qualche vantaggio c’è stato: strutture migliori, maggiori servizi. In Italia – penso non sia soltanto una mia impressione – la scuola nazionale e pubblica pedala con due velocità diverse, una per il Nord e una per il Sud. Non lo trovo giusto.
ANTONIETTA
Cara Antonietta, ciò che hai notato è tutt’altro che un’impressione. Lo si legge nero su bianco anche nel rapporto di Legambiente Ecosistema Scuola 2018, giunto quest’anno alla sua diciannovesima edizione. Dal monitoraggio condotto sulla qualità e la sicurezza degli edifici scolastici e sui servizi offerti alle famiglie, mense e scuolabus compresi, emerge infatti una classifica delle città capoluogo: Potenza, dove abitavi fino all’anno scorso, risulta posizionata al 77esimo posto, a un passo dal fondo, Bergamo è invece sul podio al terzo posto, medaglia di bronzo. Al vertice della classifica Bolzano e Trento, con il Trentino Alto Adige che domina sulle altre regioni e le sue due città che presentano gli edifici scolastici non soltanto a norma ma anche al top per innovazione e sostenibilità, con un 6% costruito secondo i criteri della bioedilizia su una media nazionale inferiore all’1% circa. Messina chiude la classifica: in particolare in Sicilia è a rischio sismico il 98,4% delle scuole, ma solo sul 2,4% risulta eseguita la verifica di vulnerabilità sismica. Anche gli scuolabus del Belpaese viaggiano a due velocità diverse: più del 40% delle scuole può contare su questo servizio nelle città capoluogo di provincia del Centro Italia, solo il 13,7% al Sud. Il servizio mensa varia al variare della latitudine: a livello nazionale tre edifici su quattro dispongono di mensa, con punte dell’88,9% al Centro, che diventa 84,9% al Nord, 63,4% al Sud e scende fino al 30,8% nelle Isole, meno di un istituto su tre. Una scuola pubblica, nazionale, come scrivi tu, con un volto ingiustamente diverso da regione a regione. Ma Legambiente, in calce al rapporto, coltiva la speranza riportando le immagini di alcune scuole virtuose anche del Sud: dal nuovo polo scolastico dell’infanzia “Virgilio” di Locri (Reggio Calabria), demolito e ricostruito all’insegna del risparmio energetico e della massimizzazione del comfort ambientale, alla Scuola dell’infanzia Don Tonino Bello di Uggiano La Chiesa (Lecce), riqualificata e munita di pannelli fotovoltaici. Una boccata d’ossigeno e di futuro possibile.