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giovedì 22 maggio 2025
 
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Londra, tutti pazzi per l'Italia

25/07/2014  La cultura del Belpaese è oggetto di un vero e proprio rinascimento nella capitale inglese, che ospita una comunità di italiani grande come Bologna. Caterina Cardona spiega il ruolo dell'Istituto italiano di cultura.

La mostra di Giulio Paolini a Londra.
La mostra di Giulio Paolini a Londra.

“E’ un bellissimo momento, nella lunga storia di amore tra Italia e Inghilterra, perché il nostro Paese è protagonista di un rinascimento culturale a Londra”. A parlare è Caterina Cardona, direttrice dell’Istituto italiano di cultura. Il posto dove scrittori e artisti inglesi incontrano colleghi in arrivo dall’Italia e dove centinaia di migliaia di connazionali, spesso sposati con stranieri, si ritrovano per giornate dove i figli imparano che cos’è la Befana e come si festeggia il Carnevale.

E’ stata proprio la crisi economica, secondo la Cardona, a scatenare nuove risorse artistiche. “Perché è proprio nei momenti di crisi che si usano letteratura e musica per lasciarsi alle spalle rabbia e dolore”, dice. Il Regno Unito, da sempre, ha rispetto e ammirazione per il genio italiano. Basta visitare, per capirlo, la mostra The glamour of italian fashion. 1945-2014, aperta, fino al 27 luglio, al Victoria and Albert Museum, che esplora il modo di vestire “made in Italy” del dopoguerra.

Esposti sono circa 120 abiti e accessori di stilisti come Dolce & Gabbana e Giorgio Armani e altri meno noti come le Sorelle Fontana famose nel Dopoguerra. C’è spazio anche per Audrey Hepburn e la collana di smeraldo indossata da Elizabeth Taylor e fatta da Bulgari, l’unica parola italiana conosciuta dall’attrice americana.

Dal lusso della moda nel quartiere più ricco di Londra a un esponente italiano dell’Arte Povera in mostra nell’East End povero della capitale. Dal 9 luglio al 14 settembre la galleria d’arte contemporanea “Whitechapel” ospita tele, frammenti di statue e scacchiere, portate da lacchè del diciottesimo secolo, di Giulio Paolini. In To be or not to be, Essere o non essere, sono il viso, le mani e gli occhi dell’artista stesso a fare da filo guida dell’esibizione mentre Paolini fa ad Amleto domande sul ruolo dell’artista durante cinque secoli di storia.

Ad ottobre arriva a pochi passi da Piccadilly, alla Royal Academy of Arts, la prima mostra britannica dedicata all’artista bergamasco Giovanni Battista Moroni, contemporaneo di Tiziano, un ritrattista tra i più importanti del Rinascimento del Nord Italia. E mentre i londinesi si godranno queste mostre italiane, centinaia di famiglie del nostro Paese torneranno all’Istituto italiano di cultura per domeniche all’insegna della musica e della letteratura.

Caterina Cardona, direttrice dell’Istituto italiano di cultura a Londra.
Caterina Cardona, direttrice dell’Istituto italiano di cultura a Londra.

“E’ come se una città delle dimensioni di Bologna si fosse trasferita qui a Londra. Sono ormai tra i trecento e i quattrocentomila gli italiani nella capitale britannica”, dice ancora Caterina Cardona, “A loro offriremo, in autunno, una serie di concerti organizzati in stretta collaborazione con la Fondazione “Musica per Roma” allo scopo di promuovere la musica italiana qui nel Regno Unito”.

Sempre alla musica sono dedicate le serate di ottobre e novembre dell’Istituto che vedranno protagonisti Nicola Piovani, Paolo Fresu e Danilo Rea
, mentre Gaia Servadio incontrerà, il 26 settembre, Renato Balsadonna, direttore del coro della Royal Opera House di Covent Garden che lavora con Antonio Pappano, un altro protagonista del Rinascimento italiano di Londra.

A parlare della nostra lingua, durante la settimana che, ogni anno, l’Istituto gli dedica, saranno, a ottobre, Tullio de Mauro, Giovanni Solimine, Elisabetta Rasy, mentre Michele Serra, Massimo Ammaniti e Alessandra Lemma discuteranno degli adolescenti di oggi. “Ogni mese ospito a casa mia, una residenza con tre camere che affitto, attaccata all’Istituto, a un famoso scrittore italiano che viene, si racconta per il nostro pubblico, fa una lettura di un autore del passato e stabilisce contatti con scrittori e case editrici inglesi”, spiega Caterina Cardona, “In autunno tocca a Giorgio Montefoschi. Ho avviato questa serie perché penso che la cultura sia la vita di tutti i giorni, prendere un caffè insieme, vivere diversi momenti della giornata. Un concerto o una conferenza fanno parte di questa quotidianità”.

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