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lunedì 23 giugno 2025
 
Cei
 

Il cardinale Bagnasco: «Italia unita nella tragedia»

23/01/2017  Nella prolusione al Consiglio permanente della Cei, il presidente dei vescovi italiani ricorda il dramma di Rigopiano e critica il Governo che non approva di decreti che attuano le politiche a favore della famiglia previste nell’ultima legge di bilancio

L’Italia deve essere più unità di fronte alla tragedie ambientali. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, rinnova l’appello alla coesione nella prolusione con la quale ha aperto lunedì pomeriggio il Consiglio permanente dei vescovi italiano. Dopo aver comunicato che la Chiesa ha raccolto 22 milioni di euro per il terremoto del centro Italia, ha ribadito che occorre “piena consonanza d’intenti”: Mentre facciamo nostre le parole del Capo dello Stato che ha chiesto “grande unità e responsabilità per contribuire ad alleviare le sofferenze delle persone coinvolte”, assicuriamo che la Chiesa continuerà a offrire un contributo concreto ed efficace al cammino del Paese”.

 

Bagnasco ha poi denunciato che poco si fa per contrastare l’aumento della povertà in Italia, aumentata del 155 per cento con oltre 4 milioni e mezzo di persone sotto la soglia della povertà assoluta. e ha ribadito che bisogna prestare più attenzione “alla legge delega di introduzione del Reddito d’Inclusione (REI) e alla predisposizione del Piano nazionale contro la povertà”. La crisi economica, ha insistito il cardinale, “continua a pesare specialmente sui giovani e sul Meridione”. Bagnasco ha anche criticato il governo che continua a rinviare i decreti attuativi dei provvedimenti a favore della famiglia, previsti nell’ultima legge di bilancio: “ Stentiamo a capire come mai tutti i provvedimenti a favore della famiglia, che potrebbero non solo alleviare le sofferenze, ma anche aiutare il Paese a ripartire, facciano così tanta fatica a essere realmente presi in carico e portati a effettivo compimento”.

 

Il presidente della Cei ha lamentato che invece si discute di leggi quali il fine vita “assai delicate e controverse”. I vescovi sono preoccupati, ha spiegato, “non poco” delle “proposte legislative che rendono la vita un bene ultimamente affidato alla completa autodeterminazione dell’individuo, sbilanciando il patto di fiducia tra il paziente e il medico”: “Sostegni vitali come idratazione e nutrizione assistite, ad esempio, verrebbero equiparate a terapie, che possono essere sempre interrotte”. Bagnasco ha sottolineato che “la tutela costituzionale della salute e della vita deve restare non solo quale riferimento ideale, bensì quale impegno concreto di sostegno e accompagnamento”.

Sul versante religioso il cardinale ha fatto un riferimento indiretto alle vicende che hanno coinvolto alcuni sacerdoti della diocesi di Padova: “Episodi di infedeltà al ministero e di oggettivo scandalo sono motivo di dolore, ma non fanno comunque venir meno la stima e l’ammirazione del presbiterio nel suo complesso”.

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