Cresce in Italia la povertà. Sono oltre 5,6 milioni gli indigenti assoluti, pari al 9,7% della popolazione. In occasione della VII Giornata Mondiale dei poveri istituita da Papa Francesco, Caritas Italiana ha pubblicato la ventisettesima edizione del Rapporto su povertà ed esclusione sociale dal titolo “Tutto da perdere”. La povertà, secondo la ricerca, è diventata strutturale e un residente su dieci oggi non ha accesso a un livello di vita dignitoso. «La presenza di oltre 2,1 milioni di famiglie povere può dirsi una sconfitta per chi ne è direttamente coinvolto, ma anche per l'intera società, che si trova a dover fare i conti con la perdita di capitale umano, sociale, relazionale che produce gravi e visibili impatti anche sul piano economico. Tutti possiamo dirci vinti di fronte a 1,2 milioni di minori in condizione di indigenza, costretti a rinunciare a tante opportunità di crescita, di salute, di integrazione sociale, e il cui futuro sarà indubbiamente compromesso», si legge nel Rapporto.
I residenti in Italia fanno i conti anche con la povertà energetica che non consente al 9,9 per cento della popolazione neanche di riscaldare casa nei mesi più freddi dell'anno. «Occorre sviluppare un atteggiamento nuovo, basato sull'idea di ''cittadinanza energetica'', in cui la consapevolezza di dover diminuire il carico carbonico dell'attività umana si può tradurre in un nuovo protagonismo, con iniziative di autoconsumo e autoproduzione».
Secondo la ricerca la parola più citata dai lavoratori poveri è «sopravvivere» perché si ha la consapevolezza «di non avere aspettative, di non riuscire spesso a vivere una vita piena».
Povertà e disagio sociale coinvolgono in modo particolare i minori. Nel 2022 sono un milione 270mila i minori che vivono in povertà assoluta (13,4% in Italia, 15,9% nel Sud). Il 7,5% dei minori vive in condizioni di grave deprivazione abitativa, con tassi di sovraffollamento che sfiorano il 50% nel caso delle famiglie mono-genitoriali. La dispersione scolastica in Italia è ancora superiore alla media europea (rispettivamente 11,5% e 9,6% nel 2022), ma è in calo rispetto agli anni passati (era il 16,8% nel 2013). Nel 2022 i giovani Neet rappresentano quasi il 20% di tutti i 15-29enni (1,7 milioni), oltre 7 punti percentuali in più della media europea (11,7%). Il dato del 2022 evidenzia tuttavia un forte calo nel numero di giovani coinvolti dal fenomeno (si torna ai livelli del 18,8% registrato nel 2007).
In generale l’età media dei poveri è 53 anni per gli italiani e 40 per gli stranieri. Nel 52,1 per cento dei casi si tratta di donne. Nel 2022, nei soli centri di ascolto e servizi informatizzati (complessivamente 2.855) le persone incontrate e supportate sono state 255.957. Nell'insieme i centri di ascolto e i servizi Caritas hanno supportato durante l'anno l'11,7% delle famiglie in povertà assoluta, l'1% delle famiglie residenti. Complessivamente il peso degli stranieri tra i “beneficiari si attesta al 59,6%, con punte che arrivano al 68,5% e al 66,4% nel Nord-Ovest e nel Nord-Est.