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venerdì 25 aprile 2025
 
Vicino del cielo
 

Johannes Maria Schwarz, l’eremita pellegrino al servizio di Dio

20/03/2025  «Ho dato vita a un ministero sia itinerante che stanziale», dice Johannes Maria Schwarz, sacerdote austriaco che ha costruito in Piemonte un rifugio a 1.200 metri di altezza. «Così posso pregare e servire Dio nel silenzio, ma anche portare il Vangelo sulle strade del mondo»

Eremita e allo stesso tempo star del web e conferenziere, pellegrino eppure innamorato della dimora che è diventata il suo ritiro per parte dell’anno. Un uomo che riassume tante vite, «tutte al servizio di Dio». Siamo in alta Val d’Angrogna, zona sud della provincia di Torino. Di questo specifico costone si dice che le uova delle galline rotolano subito a valle, tanto è ripido. Su di uno sperone si trova la casa di don Johannes Maria Schwarz. Come un prete del Liechtenstein sia finito su questo isolato balcone naturale, dalla vista impareggiabile, è la vera curiosità.

Dal fondo valle l’auto fatica per una buona mezz’ora lungo una strada nel bosco tutta curve a gomito, con salite che farebbero la gioia degli organizzatori del Giro d’Italia. Panorami meravigliosi, da godere nel silenzio di questi prati che ora segnalano che la nostra meta non è lontana. L’auto si ferma qua, il resto si fa a piedi e, mentre arranchiamo goffi per evitare di scivolare sulle lastre di ghiaccio, vediamo salire dal sentiero un uomo con barba lunga e tunica nera. Non è un’allucinazione.

Classe 1978, Johannes cresce con la famiglia a Linz: «Come una sorta di eco-hyppie, biondi capelloni lunghi e spettacoli di marionette in giro per le strade», racconta nel caldo della stanzetta al piano terreno, riscaldata da una stufa a legna, da lui progettata e realizzata, un po’ come tutto quello che ci circonda.

Nell’estate dei suoi 15 anni, Johannes parte all’ultimo minuto per un viaggio in Italia insieme a un’amica. Assisi è una delle tappe e, una volta uscito dalla Porziuncola, «nulla è stato più come prima. La mia conversione è avvenuta in quel momento, dentro a quello spazio angusto», racconta. «Mi misi in ginocchio e dieci minuti dopo, quando mi rialzai, ero una persona diversa». Anni dopo è tornato sui luoghi di san Francesco in quello che, dice, «a ripensarci oggi è stato il mio primo pellegrinaggio».

Poco dopo parte per l’Australia, un viaggio di un anno da solo. Poi gli studi prendono una chiara direzione: teologia nella certosa austriaca di Gaming e dottorato alla Facoltà di Lugano, dove inizia a imparare l’ottimo italiano che usa oggi.

(Foto omaggio Johannes Maria Schwarz, Claudio Geymonat)

Leggi l’intervista completa a Johannes Maria Schwarz sul numero di Credere in distribuzione nelle edicole e nelle librerie religiose da giovedì 20 marzo e nelle parrocchie da sabato 22 marzo. Oppure acquista una copia digitale su edicolasanpaolo.it

In collaborazione con Credere

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