Dopo Marvin Gaye e Donny Hathaway, Curtis Mayfield e Stevie Wonder, oggi c'è lui, John Legend. Voce limpida e coinvolgente, viso pulito da bravo ragazzo, il 34 enne cantautore, pianista e arrangiatore americano raccoglie e rivitalizza l'eredità dei grandi del soul e della musica black, autori che, nella loro produzione, hanno fuso perfettamente amore, romanticismo e impegno socio-politico. Il risultato è un successo mondiale strepitoso: sette milioni di dischi venduti e una lunga serie di premi e riconoscimenti (fra cui nove Grammy awards). La critica lo definisce geniale, indicandolo come uno dei più grandi talenti della sua generazione di cantautori e interpreti.
Artista colto e raffinato, Legend ha respirato la musica intorno a sé fin da bambino, muovendo i primi passi da cantante nei cori della chiesa. Negli anni di studio all'università (si è laureato in Inglese) non ha mai smesso di dedicarsi alla musica. Il suo album d'esordio è del 2004: Get lifted, che contiene il singolo Ordinary people, uno dei suoi brani più celebri e amati. Lo scorso settembre è uscito il suo quarto disco, Love in the future, realizzato con il famoso rapper e produttore Kanye West (con il quale collabora da una vita) e Dave Tozer: venti brani inediti, tutti scritti da lui, in cui si intrecciano e si fondono con eleganza romanticismo, melodia, tradizione soul rivisitata, rhythm and blues, hip hop.
Sposato da meno di un mese con la modella Chrissy Teigen, Legend è molto impegnato sul fronte umanitario: nel 2007 ha lanciato la Show me campaign, progetto di lotta alla povertà attraverso lo sviluppo sostenibile che, grazie alla collaborazione con l'economista Jeffrey Sachs, ha realizzato l'adozione di un villaggio in Tanzania, Mbola. Insieme a Sachs l'artista ha promosso il Poverty action tour per diffondere negli Stati Uniti la conoscenza sullo sviluppo sostenibile. Questa sera, giovedì 3 ottobre, alle 21,30 John Legend è ospite di Radio Deejay a Milano per la sua prima live session italiana. L'evento viene trasmesso in diretta streaming sul sito di Radio Deejay www.deejay.it e le tracce del live saranno disponibili per sei mesi sul servizio di musica on demand in streaming Spotify.
Il 14 settembre ti sei sposato con la tua fidanzata Chrissy Teigen sul Lago di Como. Perché questa scelta?
«Perché è lì che lei ed io ci siamo innamorati sei anni fa. Era l'estate del 2007 ed eravamo entrambi a Milano per la settimana della moda. In quell'occasione abbiamo avuto l'opportunità di trascorrere un weekend sul lago, lì Chrissy ed io abbiamo passato molto tempo insieme, ci siamo scoperti e innamorati».
Il nuovo album si intitola Love in the future. Cosa vorresti lasciare nel passato e cosa vuoi portare con te nel futuro?
«Il passato non si abbandona mai. Come artista, lo scopo di questo album è di riprendere il soul ma rinnovandolo e dandogli un tocco di freschezza. E' importante sapere sempre da dove si proviene, conoscere il proprio background. Ma allo stesso tempo progredire e andare avanti, evolvere. Questo vale anche nella vita personale: si impara dai propri errori, ma poi bisogna guardare avanti».
Come nascono i tuoi testi? Hai studiato Inglese all'università, trai ispirazione dai tuoi studi, dalle tue letture?
«Quando scrivo un brano, la mia preoccupazione è essere un bravo
storyteller, saper raccontare le storie, cantare bene e dare un tocco
personale al testo, collegarlo in modo specifico alla mia vita
attingendo alla mia esperienza personale, ma in modo tale che allo
stesso tempo rimanga qualcosa di universale, che possa essere recepito
da tutti. Quanto alle influenze, ho letto molti romanzi, poesie, ma
anche molta storia e in particolare storia della musica, compresa quella
black. Da un lato la mia formazione mi ha aiutato ad avere maggiore
consapevolezza della tradizionale musicale, ma non penso ci sia
un'influenza diretta sui testi che scrivo».
La scorsa estate, quando sei venuto a Milano per un concerto, hai
portato anche tuo padre. Come è stato per te? E che rapporto hai con
lui?
«E' stato fantastico! Mio padre ed io abbiamo personalità molto simili,
quindi andiamo molto d'accordo. Quando ero ragazzino, dopo il divorzio
da mia madre, lui ha cresciuto me e i miei fratelli come papà single.
Quindi sono molto attaccato a lui. Per mio padre l'estate scorsa è stata
la prima volta in Italia ed è stato divertentissimo averlo con me. Lui
adora viaggiare e quando siamo insieme magari a volte io sono stanco e
lui se ne va in giro da solo a scattare foto».
Cosa pensi di Barack Obama?
«Continuo a essere suo sostenitore, ma sono molto deluso dal Congresso.
Tutti pensano che il presidente degli Stati Uniti abbia nelle sue mani
uno strapotere, ma in realtà non è così. Una minoranza al Congresso può
bloccare l'Esecutivo. Quello che sta accandendo ora nella politica mi dà
molta sofferenza».
Hai raggiunto un enorme successo, vinto molti riconoscimenti, oggi a chi senti di dover dire grazie?
«Prima di tutto ai miei genitori, perché mi hanno dato la vita, poi
perchè fin da piccolo mi hanno circondato di musica. E poi a tante altre
persone. Nessuno di noi è self-made, uno che si fa da solo. Quello del self-made man è un mito americano nel quale io non credo».