Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
mercoledì 16 ottobre 2024
 
dossier
 

John Travolta: «Cambio sempre ruoli, altrimenti mi annoio»

17/05/2018  Intervista all'attore americano che a Cannes ha celebrato i 40 anni di "Grease" e ha ricevuto il premio Cinema Icon Award di "Variety".

John Travolta è di casa al Festival e quest’anno fa tris: celebra con il pubblico i quarant’anni di Grease, presenta l’ultima opera di cui è protagonista (Gotti), e riceve il premio alla carriera Cinema Icon Award di Variety. Nella sua vita c’è una regola precisa: “Non guardare cosa fanno gli altri, segui la tua strada e non sentirti in competizione, altrimenti non realizzerai mai niente”, dice Travolta al pubblico. “Bisogna avere fiducia in se stessi, osservare, fare esperienza e imparare. Non servono i rimpianti. Le fonti d’ispirazione sono state mia sorella, anche lei attrice, e mia madre con la sua grande forza”. Il trucco è il dinamismo: “Mi sono sempre reinventato, perché voglio continuamente creare qualcosa di nuovo, altrimenti mi annoio”. E sulla sua carriera: “Mi è capitato di non avere nulla da spartire con i miei personaggi, ma nel cinema non ci sono regole. Bisogna saper andare oltre, scoprire emozioni sconosciute così, quando si arriva sul set, ci si cala nella parte”.

Ricorda anche il grande Marlon Brando: “Mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto che solo se il regista è innamorato di te puoi raggiungere alti livelli. Bisogna fidarsi dei personaggi, della storia, e non si deve giudicare la moralità di nessuno.  Solo così si può convincere lo spettatore a entrare nel racconto. Gli attori sono la mia famiglia. Pensate che in Face/Off io e Nicolas Cage ci imitavamo a vicenda anche nel tempo libero, perché dovevamo essere la stessa persona”.

La carriera di Travolta scorre veloce sul palco: “Quando nel 1977 ho interpretato La Febbre del sabato sera ero già famoso per avere recitato in una serie televisiva, così ho avuto la fortuna di non essere sopraffatto dalla celebrità. Per quel film mi sono allenato quotidianamente per sei mesi, da settembre a febbraio, per rendere credibile Tony Manero, il miglior ballerino di Brooklyn.  A quel tempo a New York se sapevi recitare, cantare e ballare avevi buone possibilità di trovare un lavoro, per cui era nel mio interesse sapermi muovere a ritmo di musica”. L’anno dopo è arrivato Grease, ancora oggi fonte d’ispirazione: “Benicio Del Toro mi ha detto che a dodici anni lo ha visto per quattordici volte di fila. Poi ha deciso di diventare un attore”.

Nei ricordi non poteva mancare Pulp Fiction di Quentin Tarantino. “Credo che nessuno potesse immaginare la notorietà che ci avrebbe accompagnato dopo la Palma d’Oro. Ha cambiato l’esistenza e il destino di tutti noi, ha rimodellato la cultura pop. Tarantino è un grande e si fida dei suoi attori. Sapeva che sono imprevedibile, ma mi ha voluto ugualmente al suo fianco, ha avuto fiducia. Dopo Pulp Fiction sono stato libero di scegliere dove lavorare, e sono ventiquattro anni che ho questo privilegio”.

Le donne sono state molto importanti nella sua vita: “Dietro la macchina da presa sono meglio degli uomini. Sanno cosa vogliono e non esitano mai. Inoltre ti sostengono nei momenti difficili”. Infine arriva un consiglio per il quotidiano: “Per essere felice mi circondo di persone che hanno un’influenza positiva su di me. Dormo quanto basta, mi mantengo attivo e cerco di essere un bravo padre”.

Multimedia
Wim Wenders: «Il Papa ha guardato dritto nella macchina da presa e parlato direttamente alla gente»
Correlati
Wim Wenders: «Il Papa ha guardato dritto nella macchina da presa e parlato direttamente alla gente»
Correlati
A Cannes la marcia delle donne
Correlati
I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo