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lunedì 27 marzo 2023
 
IL CASO
 

Juventus, che cosa succede? Le dimissioni, le contestazioni, le tappe della vicenda

29/11/2022  Il 28 novembre si è dimesso in blocco il consiglio di amministrazione della Juventus, cerchiamo di capire che cosa c'è alla base della decisione e che cosa accadrà ora

Lo si è scoperto a tarda sera del 28 novembre 2022: dimesso per intero il consiglio di amministrazione della Juventus dal presidente Andrea Agnelli in giù. Fulmine per com’è arrivata la notizia sì, ma anche consapevolezza che non sia giunto a ciel sereno.

Si tratta infatti di un evento che si può leggere come conseguenza diretta o indiretta di altre notizie giunte nelle scorse settimane. Non ultima a fine ottobre quella del recapito dell’avvsio di chiusura indagini della Procura di Torino a carico dei vertici della società. Non da sola, bensì nel combinato disposto con in rilievi dei revisori e della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) sui bilanci recenti della società bianconera. I temi sono i soliti, non nuovi alle società di calcio in perenne precarietà finanziaria tra costi altissimi e ricavi in caduta: plusvalenze fittizie, fatture false, valori di giocatori gonfiati...

Nelle contestazioni della Procura di Torino ci sono, in particolare, le false comunicazioni sociali, comunemente note come falso in bilancio, e le false comunicazioni rivolte al mercato, reato tipico delle società quotate in borsa, che rischiano di più se fanno trucchetti nel bilancio perché gli effetti di quei trucchetti più o meno significativi non ricadono solo sugli azionisti, sul gettito fiscale, sugli eventuali creditori (e già non è poco) ma anche sui potenziali investitori che in base a quelle comunicazioni false possono decidere investimenti o disinvestimenti in borsa sul titolo che corrisponde alla società quotata. A questo va aggiunto l’ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza, con riferimento alla cosiddetta "manovra stipendi": «Trattandosi di accordi (manovra stipendi" ndr) che hanno avuto ripercussioni tanto sui risultati del bilancio approvato il 29 ottobre 2021 quanto sulle risposte fornite da Juventus alla Consob, a seguito di puntuale richiesta di informazioni, ne discendono ipotesi di reato non solo relative alle false comunicazioni sociali ma anche allo all’ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza». Tutte contestazioni che la Società, anche nel comunicato che ha accompagnato le dimissioni, afferma di non condividere nel merito dando una lettura differente dei fatti.

Che cosa sono plusvalenze e "manovra stipendi"

Le plusvalenze fittizie sono operazioni finalizzate a far risultare a bilancio un patrimonio netto superiore a quello in realtà esistente, scambiando giocatori a prezzi gonfiati, per sistemare artificiosamente i bilanci. La differenza tra una plusvalenza sana e una malata, possiamo spiegarla a partire dalle chiarissime parole di Guido Vaciago, direttore di Tuttosport, che qualche tempo fa chiarì così a Famiglia Cristiana la questione sempre molto attuale nel calcio: «È sano il percorso per cui prendo un giocatore acerbo lo faccio crescere, diventa bravo, lo rivendo a un valore più alto: al netto dell’ammortamento, ci guadagno e tengo in ordine il bilancio della società. Quello malato avviene quando quella “vendita” è solo uno scambio, senza un significativo passaggio di denaro, con un giocatore di un’altra società al medesimo prezzo, in modo che a bilancio risulti un ricavo che però è solo formale: il gioco ha le gambe corte perché l’anno dopo entrerà la svalutazione e la perdita si ripresenterà, a maggior ragione se il valore cui si è scambiato è gonfiato. Ma più che inchieste servirebbero riforme: nuove regole per non far valere più quello scambio a somma zero, perché in Tribunale si va a sbattere con la effettiva difficoltà di determinare in modo oggettivo, come si farebbe per esempio con un’auto, il valore di un giocatore condizionato da molte variabili, cosa che rende impervia la dimostrazione del dolo». A meno di prove documentali, intercettazioni o altro, a sostegno dell’accusa.

Oltre alle plusvalenze fittizie, ormai da tempo sotto la lente nel calcio, si contestano alla Juventus le operazioni della cosiddetta “manovra stipendi” riguardante la riduzione degli stipendi in accordo con giocatori e tecnici in corrispondenza dello stop ai campionati causa covid: «L’intesa prevede – scriveva la società in un comunicato del 28 marzo 2020 - la riduzione dei compensi per un importo pari alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno 2020. Nelle prossime settimane saranno perfezionati gli accordi individuali con i tesserati, come richiesto dalle normative vigenti. Gli effetti economici e finanziari derivanti dall’intesa raggiunta sono positivi per circa euro 90 milioni sull’esercizio 2019/2020». Ma gli inquirenti leggono la cosa diversamente e sostengono che le mensilità non pagate siano state in realtà non 4 ma una ciascuno e che quindi il risparmio di 90 milioni dichiarato non sia stato effettivo.

Le ragioni delle dimissioni

  

Con tutti questi problemi si spiega la svolta della società che ha deciso per un passo indietro all’unanimità sul precedente assetto societario, con la sola eccezione di Daniela Marilungo, consigliere non esecutivo e indipendente della Società, membro del “Comitato Controllo e Rischi” e del “Comitato ESG” di Juventus che ha motivato «le sue dimissioni sostenendo l’impossibilità di esercitare il proprio mandato con la dovuta serenità e indipendenza anche, ma non solo, per il fatto di ritenere di non essere stata messa nella posizione di poter pienamente “agire informata” a fronte di temi di sicura complessità», commenti di cui la Società «prende nota, non condividendoli». 

Via tutti in blocco dal Consiglio d'Amministrazione, una mossa che in parte secondo le ricostruzioni probabilmente riflette una divisione interna al Cda, a questo almeno fa pensare un passo della lettera aperta del presidente dimissionario Andrea Agnelli sul sito della Juventus: « Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni: stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare quella partita». Ma anche una decisione precauzionale, utile a dare un segnale di discontinuità e a scollegare la persona giuridica della società di qui in poi dalle persone fisiche che hanno preso le decisioni al suo interno fino a questo momento. A questo proposito nel comunicato ufficiale si legge: «I membri del Consiglio di Amministrazione, considerata la centralità e rilevanza delle questioni legali e tecnico-contabili pendenti, hanno ritenuto conforme al miglior interesse sociale raccomandare che Juventus si doti di un nuovo Consiglio di Amministrazione che affronti questi temi».

Che succede ora

La giustizia ordinaria farà il suo corso, all’avviso di chiusura indagini recapitato ai vertici della Juventus (16 gli indagati, compreso il club come persona giuridica), seguirà a breve il successivo passaggio procedurale), sulla carta potrebbe trattarsi di una richiesta di archiviazione o di una di rinvio a giudizio da parte della Procura di Torino al Giudice. Ma nella prassi è più frequente che, giunti a questo punto, si tratti di una richiesta di rinvio a giudizio, perché in genere, laddove il Pm ravvisi mancanza di elementi per procedere, in genere, avanza richiesta di archiviazione prima di giungere al termine dell’indagine preliminare.

La giustizia sportiva ha prosciolto già tutti sulle plusvalenze lo scorso aprile – proprio a causa della mancanza di un sistema per determinare in modo condiviso e oggettivo il valore di un giocatore - ma gli eventi del 28 novembre e le nuove carte in arrivo da Torino potrebbero riaprire il caso anche in procura federale Figc.

27 dicembre

In casa Juventus è fissato per quel giorno l’appuntamento per l'approvazione del bilancio chiuso al 30 giugno 2022. Il 23 settembre scorso la Juventus aveva annunciato l'approvazione da parte del Cda del bilancio 2021-22 con una perdita d'esercizio di 254,3 milioni di euro, da sottoporre all’assemblea dei soci: prevista per il 28 ottobre e poi spostata al 23 novembre, infine slittata al 27 dicembre. La società aveva motivato lo slittamento con la necessità di riscrivere il bilancio tenendo conto dei rilievi della Consob e della Procura, pur affermando di non condividere le contestazioni nel merito. L’intenzione di presentare un nuovo bilancio è stata ribadita il 28 novembre nel comunicato che annunciava le dimissioni del Cda: «Gli effetti contabili di quanto sopra illustrato saranno riflessi in un nuovo progetto di bilancio di esercizio che saranno esaminati e approvati in una prossima riunione consiliare, resi noti al mercato e sottoposti all’Assemblea degli Azionisti già convocata per il 27 dicembre 2022».

18 gennaio 2023

Assemblea soci per nominare il nuovo Cda. La casella del direttore generale è stata assegnata dal Cda uscente a Maurizio Scanavino, classe 1973, ingegnere delle telecomunicazioni formato al Politecnico di Torino, attuale Amministratore Delegato e Direttore Generale di GEDI Gruppo Editoriale. Exor, la holding della famiglia Agnelli quotata sulla Borsa di Amsterdam, ha comunicato che indicherà per il ruolo di presidente Gianluca Ferrero, classe 1963, laurea a pieni voti in Economia e Commercio nel 1988 a Torino, commercialista che in carico le vicende della holding Dicembre e della famiglia Agnelli, per la carica di presidente.

Un assetto che viene letto da più parti come un "Governo tecnico" per gestire l'emergenza

 
 
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