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domenica 01 dicembre 2024
 
 

Kostner, diva della porta accanto

29/01/2012  Carolina Kostner, oro agli Europei di pattinaggio, è bella, disinvolta, parla cinque lingue, pratica uno sport da vetrina. Ma soprattutto fa notizia esclusivamente quando vince.

Lo strano caso di Carolina Kostner, pattinatrice artistica nata a Bolzano e residente (pochi giorni l'anno) a Ortisei, anni 25 il prossimo 8 febbraio, bel sorriso chiaro, 1,69 di statura, studentessa universitaria, tesserata per le Fiamme Azzurre (guardie carcerarie), merita forse qualche considerazione particolare, uscendo dal peraltro piacevole contesto dei successi in serie del nostro sport femminile (lei di nuovo al vertice europeo, stesso giorno delle pallanuotiste azzurre, e poche ore dopo che la semisconosciuta tennista Sara Errani ci aveva permesso di sognare un poco all’Open d’Australia).


Perché strano caso? Oh, non per il suo ritorno alla vittoria dopo alti e bassi che avevano portato addirittura a pensare che il personaggio fosse stato sopravvalutato da quando, nel 2002 del suo passaggio alla categoria seniores e anche della conquista in quello stesso anno del bronzo ai Mondiali juniores sino all’investitura a portabandiera della rappresentativa italiana ai Giochi invernali di Torino 2006, si era parlato di lei come di una stella assoluta di quel fascinoso firmamento del pattinaggio, salvo a metterla da parte dopo che all’Olimpiade di casa si era permessa di non vincere. E questo nonostante un argento e due bronzi mondiali e quattro titoli europei. 

Sin qui siamo davanti a quella che si dice una carriera: difficile, con tante curve, e tanti saliscendi, ma pur sempre una carriera, nelle zone alte dei valori internazionali. E carriera propiziata dalla famiglia: la mamma pattinatrice, il padre forte giocatore di hockey sul ghiaccio come anche i due fratelli, la cugina Isolde grande sciatrice alpina. Lo strano caso di Carolina Kostner è quello di essere riuscita, sin qui e le auguriamo anche sin lì, cioè sin dove e quando ha deciso di chiudere la carriera (aveva parlato dei prossimi campionati mondiali, possibile adesso non crederle), a vivere serenamente bene pur avendo tutte le caratteristiche diciamo ideali per subire l’esercizio perverso del gossip.

Riassumendo, e riassumendola: è bella, giovane, disinvolta, parla cinque lingue, pratica uno sport molto "da vetrina", dove si possono fare dei bei guadagni con le esibizioni e dove sono schiuse alle brave le porte del grosso professionismo nello show continuo e plurimo alla "Holiday on ice". Il suo legame affettivo con Alex Schwazer, marciatore campione olimpico a Pechino 2008, altoatesino come lei, è stato annunciato in diretta mondovisione dall’uomo, dopo il suo grande successo, e a tutti è parsa cosa bellissima, normale, da non chiacchierarci sopra. E non si sa neppure se stanno ancora insieme, anche perché a nessuno importa di saperlo.

Andiamo avanti: difettano sue fotografie sexy, anche se il mondo della pubblicità l'ha usata eccome. Non ha portato via nessun fidanzato a una qualche collega celebre, ha cambiato allenatori (ma su tutti c’è sempre Michael Huth, il tedesco che per anni l’ha preparata a Oberstdorf, quattro ore d’auto da Ortisei, e che soltanto per l'anno 2009 è stato rimpiazzato da altri, due uomini e una donna, perché Carolina era andata a vivere negli Usa), senza che mai esistesse o fosse inventato un contrasto di idee, di metodi di lavoro. Si spostata per ragioni di preparazione a Los Angeles, e quasi nessuno se ne è accorto. Chi ha pensato ai suoi punti di non contatto con Federica Pellegrini la nuotatrice, ha semplicemente ed automaticamente eseguito alcuni raffronti. 

Per carità, niente contro la Pellegrini, ci mancherebbe altro, casomai l'eccessiva attenzione non è colpa sua ma dei media, del sistema, troppo attenti all'andirivieni dei fidanzati (solo due, non dieci) e dall’avvicendarsi dei suoi allenatori (solo dopo la morte del guru/papà Alberto Castagnetti), e anche dal perfezionismo tecnico e dalla voglia di famiglia, due cose belle che l’hanno fatta rimbalzare dalla sua Verona a Venezia a Milano a Roma a Parigi e adesso in Arizona. Forse a Carolina è semplicemente andata bene, forse il ghiaccio riflette certi problemi, certe situazioni meno dell’acqua, forse siamo stati distratti.

Carolina ha sette sponsor importanti e sei fornitori, come si chiamano quelli che le offrono prodotti d’uso in cambio sicuramente non di noccioline: il suo sport ha e dà enorme risonanza internazionale. E Carolina è indicata dai tecnici ma anche dagli amanti dello show sul ghiaccio come una delle più interessanti ed attraenti pattinatrici di ogni tempo. Carolina indossa abiti da gara abbastanza intriganti. Però Carolina fa notizia quando vince, e basta. Federica la fa anche quando perde, anche quando non gareggia. O forse l’handicap di Carolina, per chi valuta soltanto col metro del gossip una popolarità, è quello di non avere un contraltare: per un poco in Italia abbiamo provato a inventarle una rivale italiana, ma non ha funzionato. Federica invece è partita alla grande, presto accanto a sé il fidanzato italiano di quella che era la più celebre nuotatrice del mondo, la francese Laure Manaudou.

Carolina vs Federica, allora? Per niente. Federica fra l’altro è impeccabile nel gestire sé stessa e quelli che le stanno intorno. Semplicemente, da Carolina il gossip scivola via proprio come sui pattini. Evidentemente trattasi di lacuna dei gossipari, non capaci di dare il meglio, cioè il peggio, di sé stessi di fronte a Tizia come a Caia o a Sempronia. Non scherziamo assolutamente: il gossip non stanca soltanto chi lo subisce, ma anche chi lo fa.  

 
 
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