Questa volta l’accademia della Crusca di Firenze, la celebre antica istituzione che in Italia presiede allo studio e alla protezione della lingua, non si occuperà di vocabolari o dell’uso più o meno legittimo delle parole inglesi, ma discuterà per tre giorni di “L’italiano, Chiesa e Chiese”, il 9, il 10 e l’11 novembre.
Nulla di strano: infatti la nostra lingua deve molto all’uso religioso. La Chiesa ha svolto una funzione importante per lo sviluppo del nostro idioma. La Chiesa usa spesso il latino; ma subito dopo viene l’italiano, che i Papi adoperano anche nei loro viaggi all’estero. Il rapporto tra la Chiesa e la lingua italiana si è sviluppato nei secoli, dai più antichi documenti medievali, non di rado legati proprio alla Chiesa e all’uso religioso, fino a oggi.
Il percorso si svolge dal Cantico di Francesco d’Assisi fino a poeti del Novecento, come Rebora, Luzi e David Maria Turoldo. Inoltre saranno trattati i temi delle traduzione dei testi sacri, della predicazione, prima e dopo il Concilio di Trento, delle scuole religiose per il popolo.
Sarà discusso il riuso di espressioni religiose trasportate in settori diversi, per esempio nella politica. Il Convegno, che si aprirà a Firenze nell’Antica Canonica di San Giovanni alla presenza del Presidente della Regione Toscana, si chiuderà sabato 11 novembre nella Villa medicea di Castello. La relazione finale sarà del cardinal Gianfranco Ravasi.
Il programma completo all’indirizzo: https://accademiadellacrusca.it/it/eventi/piazza-delle-lingue-2023-eml-italiano-la-chiesa-le-chieseem/35332