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martedì 10 settembre 2024
 
Imprese sportive
 

L'Africa vince al Giro d'Italia con Biniam Girmay (ma poi si fa male e si ritira)

17/05/2022  Il corridore eritreo trionfa in volata a Jesi davanti all'olandese Van der Poel. Poi sul podio stappa la bottiglia per festeggiare e si colpisce a un occhio. Dopo i controlli in ospedale è costretto a lasciare la corsa. Nel numero di Famiglia Cristiana in edicola un'intervista esclusiva in cui l'atleta racconta la sua storia

Giornata storica per il ciclismo e per l’Africa. Sul traguardo di Jesi il  corridore eritreo Biniam Girmay ha vinto in volata la 10a tappa del Giro d’Italia. Il corridore della Intermarché – Wanty – Gobert, lanciato da Domenico Pozzovivo, ha superato al termine di un lungo sprint Mathieu Van Der Poel, che dopo un testa a testa serrato si è rialzato per complimentarsi con il rivale già prima del traguardo.

In 105 edizioni del Giro d’Italia, Girmay è il secondo corridore africano a vincere una tappa. Prima di lui vinse  nel 1979 il sudafricano (bianco) Alan Van Heerden, primo sul traguardo di Pesaro (un’altra città marchigiana).

Per Girmay quella di oggi è la seconda grande vittoria da professionista, dopo il primo posto nella classica corsa in linea Gand-Wevelgem del 27 marzo scorso. Peccato che la sua festa sia stata rovinata da qunato è successo sul podio. Stappando la bottiglia di spumante che viene consegnata al vincitore, Girmay è rimasto colpito dal tappo all'occhio sinistro. Dopo i controlli in ospedale è stao deciso che non ci sono le condizioni per riprendere la corsa e mercoledì mattina, con ujn video messaggio, Girmay ha annunciato il suo ritiro dal Giro d'Italia (amche se l'occhio, per fortuna, appare in buono stato).

Girmay, 22 anni compiuti il 2 aprile, non è un atleta che ama stare nelle retrovie. In questo Giro inseguiva la vittoria fin dall’inizio. Già nella prima tappa corsa in Ungheria, la Budapest-Visegrád, Girmay era arrivato secondo il volata, sempre alle spalle dell’olandese Van Der Poel. “Sono un corridore veloce, mi piace lo sprint lungo, sui 300 metri, ma posso dire la mia anche sulle salite brevi di 3 o 4 chilometri”, ci aveva detto alla vigilia della corsa in una intervista pubblicata sul numero di Famiglia Cristiana in edicola. A  Jesi Girmay ha dimostrato proprio questa sua capacità di partire da lontano e di lasciarsi alle spalle i suoi avversari, compresi uomini veloci come Van der Poel.

Girmay, nato ad Asmara, è molto legato all’Italia. Ha vissuto per qualche tempo a Lucca e ora risiede a San Marino. Sua moglie e la sua bambina vivono in Eritrea, ma Girmay spera di portarle in Europa l’anno prossimo. I suoi successi rappresentano uno stimolo formidabile per il ciclismo africano che, nel 2025, vivrà un grande momento in occasione dei Campionati mondiali su strada, che si svolgeranno in Ruanda.

 
 
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