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Credere

La tavola dei cristiani e l'amica veg: «Non dovete mangiar carne...»

07/04/2017  In realtà nella Bibbia non c’è scritto che i credenti devono essere vegetariani. Semmai custodi del creato

«Una mia amica, figlia di amici di famiglia, è diventata vegetariana. La penultima volta che abbiamo cenato tutti insieme c’era un bel clima, ieri invece abbiamo litigato e ci sono rimasta male...»

Vi siete scontrati sul fatto di mangiare la carne?

«Sì, all’inizio. poi la discussione è degenerata quando lei ha detto che anche i cristiani non dovrebbero mangiare la carne, come è scritto sulla Bibbia. è vero?»

Posso dirti che nella Bibbia non c’è scritto che i credenti devono essere vegetariani. A volte ci si fa forti di alcuni versetti e se ne ignorano altri. So che chi fa una scelta di vegetarianesimo o di veganismo ama citare questo passo della Genesi: «Dio disse: “Ecco, io vi dò ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo». Ma se si procede con la lettura, si arriva a un altro versetto che dice: «Ogni essere che striscia e ha vita vi servirà di cibo: vi dò tutto questo, come già le verdi erbe».

In ogni caso preferisco leggere questi versetti non come un ordine di Dio su ciò che si deve e non si deve mangiare, ma come un invito alla custodia del creato, un tema molto attuale soprattutto oggi che viviamo in un’epoca di così poca cura per l’ambiente.

Gesù non era vegetariano, sicuramente avrà mangiato carne di pecora e di capra, cioè gli animali da allevamento più diffusi, ma avrà rifiutato la carne di maiale perché gli ebrei non la mangiavano (e non la mangiano tuttora), considerandola impura. Ma non è questo il punto.

Gesù ha detto: «Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». Si riferiva ai brutti pensieri, alle male parole e alle cattive azioni che escono dal nostro cuore. Quelli li dobbiamo assolutamente evitare. Così occorre avere rispetto per le scelte alimentari altrui, siano esse dettate o meno dalla religione. Ti racconto questo: una coppia di amici cristiani miei conoscenti ha acquistato un secondo frigorifero per rispetto dei loro amici ebrei.

«Perché?»

Perché gli ebrei non devono mescolare i latticini con le altre proteine animali. Come vedi, si può convivere benissimo con scelte alimentari diverse dalle proprie. Senza litigare. Del resto, si diventa vegetariani per molti motivi: per l’ambiente, la salute, i propri gusti, la sensibilità per chi soffre la fame o verso gli animali macellati. Ma non trasformiamo il cibo in un nemico, perché è gioia di vita, soprattutto quando è condiviso.

«Ma perché tutti sono fissati con il cibo?»

L’uomo è – anche – ciò che mangia. Non c’è festa civile o religiosa che non sia accompagnata da una ricca tavola. Il cibo ha un grande significato. Prima di tutto è vita, perché se non mangiamo moriamo. Inoltre ha una valenza etica, perché quando ci sediamo a tavola condividiamo tanto di noi: mangiare insieme, nutriti dagli stessi alimenti, significa mettere in comune la propria vita. Gesù amava mangiare insieme agli amici: quante conversioni sono avvenute durante un pasto? Pensa solo alla storia di Zaccheo. E proprio durante una cena Gesù ha condiviso la sua stessa vita, il suo corpo e il suo sangue.

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