Quando Giorgio Strehler aprì per la prima volta i battenti del Piccolo Teatro nel 1947, lo fece scegliendo un testo di Maksim Gor’kij, L’albergo dei poveri, scritto tra il 1901 e il 1902. ‘77 anni dopo, Massimo Popolizio si è chiesto quale fosse la necessità oggi di uno spettacolo del genere, «una testualità così complessa perché figlia di un tempo storico ben specifico» come sottolinea Claudio Longhi, direttore del Piccolo Teatro, soprattutto all’interno della riflessione più ampia sulle logiche del linguaggio nelle pratiche teatrali.
Con la produzione Piccolo Teatro di Milano e la coproduzione del Teatro di Roma, L’albergo dei poveri si inserisce quindi nella ricerca artistica e civile di Popolizio, che attraverso quest’opera corale interpretata da 16 attori - tra cui anche Popolizio stesso - propone di indagare, grazie anche alla riscrittura di Emanuele Trevi, sulle domande esistenziali poste dalla vita di un gruppo di derelitti della società.
«È un testo che non dà soluzioni, però fa una fotografia infernale del mondo. La scelta mi sembrava adeguata, soprattutto dopo aver visto le immagini da Gaza, perché ognuno paga per quel che fa, ma penso che qualcuno paghi più di altri», racconta Popolizio in conferenza stampa. I personaggi «sono depositari di un amore, di una sofferenza che li ha fatti vedere» e ci costringono quindi a riflettere sull’ambivalenza di simboli e oggetti dati per scontati, ma che possono funzionare perfettamente da correlativo oggettivo per capire la storia e il dramma di altre culture, altri paesi: «La vodka, ad esempio, a noi ricorda al massimo un aperitivo in compagnia, per altri Paesi è un modo per vedere e per affrontare il mondo. L’alcolismo è qualcosa che ti manda su di giri o che ti chiude in una stanza», chiude Popolizio.
È un testo in cui la presenza ingombrante della morte rende ogni azione paradossalmente vitale, cadenzata: ladri, giocatori d’azzardo, senza tetto, prostitute, ricchi in bancarotta, emarginati che trovano riparo sotto il tetto di un albergo che chiederà loro il conto finale di una vita inerte e logorante.
Al Piccolo Teatro Strehler, dopo la prima nazione del 9 febbraio al Teatro Argentina di Roma, L’Albergo dei poveri di Massimo Popolizio andrà in scena dal 7 al 28 marzo.