Il 2 giugno a Roma, ai Giardini di Castel Sant’Angelo prende vita un’altra sfilata, animata dalla società civile per rendere omaggio a chi salva vite umane in mare e a chi costruisce ogni giorno ponti di pace tra i popoli. La promuove il variegato mondo pacifista italiano, compresi Beati i costruttori di pace, la Comunità Papa Giovanni XXIII e Pax Christi Italia. La “Festa della Repubblica che ripudia la guerra” prende avvio la mattina del 2 giugno alle 11.30 con un flashmob – “Parata d’onore per chi salva vite umane” – organizzato nei giardini di Castel Sant’Angelo, e prosegue poi nel pomeriggio con l’assemblea “Obiettare alla guerra e fermare la strage nel Mediterraneo: strumenti e campagne per un’altra difesa possibile”, ospitata presso la sede della Società Geografica Italiana (via della Navicella 12, ore 15).
“C’è un’Italia aperta al mondo, che lavora per promuovere diritti e dignità nel nostro Paese e oltre i confini. E’ quella delle associazioni e delle Ong che si dedicano ai salvataggi in mare e all’accoglienza di chi arriva qui per fuggire alla guerra, alla miseria, o ai cambiamenti climatici” dice Martina Pignatti Morano, presidente di Un ponte per … “Questa è l’Italia che vogliamo onorare in occasione della Festa delle Repubblica, in una parata in cui invitiamo a sfilare difensori dei diritti umani, associazioni, Ong e volontari in servizio civile che si dedicano a salvataggio e accoglienza dei migranti e rifugiati”, spiega Mao Valpiana, coordinatore della Campagna Un’altra difesa è possibile che chiede il riconoscimento istituzionale della difesa civile non armata e nonviolenta con una proposta di Legge depositata alla Camera e ora all’attenzione delle Commissioni Affari Costituzionali e Difesa. “Nonostante tagli e difficoltà in altri comparti, le spese militari in Italia sono rimaste quasi intoccate: per il 2017 si attesteranno su 23,3 miliardi di euro (in crescita del 20% rispetto al 2006) di cui 5,5 miliardi per l’acquisto di nuovi armamenti. Parallelamente un’ecatombe consumarsi nel Mediterraneo: oltre 5.000 le persone che sono morte cercando un’alternativa alla guerra, alla miseria e ai cambiamenti climatici sulle nostre coste. La guerra più vicina a noi è quella che miete vite umani ai nostri confini quando li chiudiamo”, conclude Daniele Taurino del Movimento Nonviolento.
Sempre il 2 giugno è in programma alla Camera dei Deputati l’ormai tradizionale incontro istituzionale con le ragazze e i ragazzi che stanno prestando la loro opera nel Servizio civile nazionale che, ad oggi, è l’unica forma riconosciuta di difesa della Patria con modalità e mezzi non armati. Un elemento fondamentale, fin dall’inizio, della proposta di “Un’altra difesa è possibile”.