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martedì 08 ottobre 2024
 
Angelus
 

«L'amore non è un selfie frettoloso»

11/02/2024  Papa Francesco spiega che la carità è fatta di concretezza. E poi ricorda la Giornata mondiale del malato e tutti i luoghi in cui le cure sono negate, come nei Paesi in guerra

 

L’amore ha bisogno di concretezza, non di messaggini sul telefono, di selfie, di immagini su uno schermo. Certo, anche questo può aiutare, ma non basta. Papa Francesco richiama alla concretezza dell’amore, al toccare e guarire come ha fatto Gesù con il lebbroso. Il Signore «sempre fa così: parla poco e alle parole fa seguire prontamente le azioni: si china, prende per mano, risana. Non indugia in discorsi o interrogatori, tanto meno in pietismi e sentimentalismi. Dimostra piuttosto il pudore delicato di chi ascolta attentamente e agisce con sollecitudine, preferibilmente senza dare nell’occhio. È un modo meraviglioso di amare, e come ci fa bene immaginarlo e assimilarlo!». E anche noi dobbiamo prendere esempio da questo suo sapersi mettere in ascolto e agire. «Questa concretezza», dice Francesco, «è tanto più importante in un mondo, come il nostro, in cui sembra farsi sempre più strada una evanescente virtualità delle relazioni». Bisogna ricordarsi che «l’amore ha bisogno di concretezza, di presenza, di incontro, di tempo e spazio donati: non può ridursi a belle parole, a immagini su uno schermo, a selfie di un momento o a messaggini frettolosi. Sono strumenti utili, ma non bastano all’amore, non possono sostituirsi alla presenza concreta». Presenza concreta e ascolto di cui hanno bisogno soprattutto i più fragili, le persone che non stanno bene, come il Papa spiega anche nel messaggio per la Giornata mondiale del malato. Cure e relazioni che sono sempre più scarse nelle zone di guerra dove vengono calpestati i più elementari diritti umani. Francesco ricorda l’Ucraina, la Palestina, Israele, Myanmar e tutti i posti dove in questo momento sono in corso conflitti. Chiedendo, ancor una volta, di pregare per la pace.

 
 
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