Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 17 marzo 2025
 
 

L'ansia delle mamme genera mostri

31/10/2017  Una lettrice è angosciata dai rischi che possano condurre il figlio dodicenne sulla cattiva strada. Il nostro esperto risponde, chiedendole un cambio di prospettiva per non distruggere le relazioni familiari.

Con un figlio appena entrato in seconda media, le mie preoccupazioni sono diventate infinite. Ho paura di tutto: del tabacco, dell’alcol, degli amici che potrebbero portarlo sulla cattiva strada. Sono una mamma ansiosa e questo lo so da sempre, ma la preadolescenza è l’età che più di tutte mi spaventa. Mio marito è poco presente, ma quando c’è sa solo dire che io esagero sempre e così finiamo per litigare.

ANSELMA

— Cara Anselma, qui bisogna proprio cambiare prospettiva, altrimenti l’adolescenza di tuo figlio rischia di diventare un boomerang che manda per aria non solo la relazione tra genitori e figli, ma anche la vostra relazione di coppia. Prova a immaginare se tuo figlio potesse entrare nella tua mente quali pensieri vorrebbe trasmetterti per sostituire quelli così angoscianti con cui stai assistendo al suo diventare grande. Di recente, due psicoterapeuti dell’età evolutiva, Ulisse Mariani e Rosanna Schiralli, hanno scritto I miei genitori crescono bene (Oscar Mondadori), un libro in cui immaginano che un figlio parli ai genitori, dicendo loro tutto quello che prova crescendo al loro fianco. A proposito dell’abbandono dell’infanzia e dell’ingresso in adolescenza, ecco che cosa dice questo figlio immaginario: «Certe volte gli adulti, compresi i miei genitori, mi fanno venire le paranoie: a forza di ripetermi che l’adolescenza è un periodo particolare della vita, non sono più tranquillo. Sembra che tutti la temano come fosse una malattia, un periodo della vita da superare il più velocemente possibile. In realtà, io mi sento molto bene, almeno fino adesso; sono in forma strepitosa, ho la sensazione di avere il mondo in mano». Leggi e rileggi questa frase perché è piena di verità. Soprattutto quando afferma che si rischia di perdere la tranquillità a furia di pensare che in adolescenza debba avvenire chi sa quale serie di tragedie. C’è un’arma che sconfigge tutto: si chiama prevenzione e, quando un figlio cresce, essa si basa sul dialogo con lui, su buone relazioni famigliari, sul facilitare le relazioni con gli altri, le esperienze in cui ci si diverte e si imparano competenze per la vita. Tu, Anselma, stai facendo l’esatto contrario: con la tua ansia rischi di bloccare il moto “verso gli altri, l’esterno e il mondo” di tuo figlio. Smettila di litigare con tuo marito, anzi chiedigli di mettersi più in prima linea, mandando te nelle retroguardie. E impara che una delle meraviglie per noi genitori, quando i figli crescono, è stare alla finestra e guardare le loro prove di volo, sentendo orgoglio per i loro successi e confortandoli quando invece non ce la fanno. Ma sempre con uno sguardo che ama e sostiene e che non trasferisce dentro di loro un’ansia e un’angoscia che noi adulti, sempre più spesso, non siamo in grado di gestire e regolare per noi stessi.

Segui il Giubileo 2025 con Famiglia Cristiana
I vostri commenti
1

Stai visualizzando  dei 1 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo