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domenica 15 settembre 2024
 
Museo ebraico
 

L'antico ghetto di Roma rivive in un viaggio virtuale

10/12/2014  Inaugurato nelle sale del Museo Ebraico un tavolo interattivo che, per la prima volta, permette di compiere una passeggiata nelle strade del quartiere in cui fu rinchiusa, dal 1555, la comunità ebraica romana. Gran parte delle costruzioni furono poi demolite alla fine dell'Ottocento.

Camminare per le strade dell'antico Ghetto ebraico di Roma, così come si presentava prima della demolizione di fine Ottocento. Percorrere il ponte sul Tevere, osservare il fiume che lambiva le case prima della costruzione dei muraglioni, passeggiare fra i vicoli e le piazze, sfiorando case e palazzi che in gran parte non ci sono più. Rivivere l'atmosfera di una Roma scomparsa.

L'esperienza è possibile grazie ai prodigi della tecnologia, un tavolo interattivo che introduce a un viaggio tridimensionale in un mondo lontano 150 anni.
Il tavolo è stato inaugurato nei locali del Museo Ebraico di Roma, ospitato nel complesso monumentale del Tempio Maggiore. Non si tratta di un videogioco, ma di una operazione scientifica fondata su accurate ricerche storico-architettoniche. Le strade e gli edifici del vecchio Ghetto sono di nuovo accessibili, almeno in modo virtuale, grazie a documenti di archivio come foto, dipinti, mappe catastali. Ogni immagine è stata geolocalizzata e nessun elemento presente nella ricostruzione è stato aggiunto in modo arbitrario. Tutto è stato curato nei minimi dettagli, dalla posizione dei lampioni fino alle colature di ruggine sulle inferriate.

 Il tavolo, finanziato dalla Rotschild Foundation, usa un software sviluppato da Progetto KratatexiLux, che utilizza l'informatica nell'ambito della storia dell'arte e dell'architettura. “Questa esperienza aggiunge alle nostre memorie confuse della vita del Ghetto qualcosa di più tangibile” commenta soddisfatto Rav Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma. Per Riccardo Pacifici, presidente della Comunità, “l'impatto emotivo è molto forte, perché ci permette di camminare nell'antico Ghetto con una percezione diversa dai nostri antenati, cioè da uomini liberi”.

Il quartiere del Ghetto di Roma fu istituito nel 1555 da una bolla di papa Paolo IV e venne demolito negli anni Ottanta dell'Ottocento. Prima della demolizione il Ghetto ospitava circa 5.000 persone, costrette a vivere in spazi angusti, malsani, soggetti alle inondazioni del Tevere. Il tavolo interattivo per il viaggio virtuale nel Ghetto arricchisce ulteriormente il Museo Ebraico di Roma, esteso su 700 metri quadri, con 7 grandi sale piene di oggetti e documenti che raccontano la storia bimillenaria degli ebrei di Roma, la vita quotidiana, le tradizioni, le feste e anche le tragedie, come la deportazione nei campi di sterminio nazisti.

Ogni anno il Museo (www.museoebraico.roma.it) è visitato da circa 100 mila persone. Il dato consolante è che tra loro ci sono anche migliaia di studenti delle scuole romane. Le loro visite possono rappresentare il miglior antidoto contro l'antisemitismo.

 
 
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