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mercoledì 18 settembre 2024
 
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L'Aquila solidale con un bimbo autistico di Amatrice

29/08/2016  Non si ferma la catena di solidarietà che stringe gli abitanti colpiti dal terremoto. L'ultima buona notizia è quella di Marco, 10 anni, di Amatrice che con la famiglia verrà ospitato in una casa all'Aquila per superare il trauma del post evento. Grazie anche a 15 ore di terapie settimanali.

Un papà scriveva che prega la sera accanto al letto di sua figlia e il suo pensiero va alle vittime innocenti di questo terremoto. Ed è così. La guardi dormire immersa in quel sonno profondo e lieto che ben si addice al tempo senza pensieri dell’infanzia e pensi a quei bimbi con gli stessi diritti, le stesse speranze e la stessa ingenuità, in vacanza con i genitori o dai nonni, a cui sono stati strappati i giochi, gli affetti e il futuro. Piccoli che non ce l’hanno fatta o che sono sopravvissuti ai loro genitori; fratelli che si sono sacrificati per darsi la vita in un elenco straziante di nomi ed età che sembra non avere fine.

Da questo scenario di distruzione e dolore arrivano però anche storie positive, come quella di Marco 10 anni di Amatrice. Lui e la madre Roberta vivevano in un camper da dopo il terremoto e l’hanno raccontato su Facebook. La preoccupazione di Roberta era che Marco, affetto da autismo, potesse essere ancor più colpito dal senso di oppressione post sisma. L’appello è rimbalzato in rete grazie al giornalista Gianluca Nicoletti che l’ha condiviso su “Per noi autistici” (https://www.facebook.com/pernoiautistici/?fref=ts) ed ecco che, proprio dall’Aquila, è arrivata la risposta: una casa e 15 ore di terapia settimanali. E dalla prossima settimana così Roberta, il marito, Marco e la sorella maggiore si trasferiranno nel capoluogo abruzzese.

una speranza per tutti i concittadini

«La madre Roberta - spiega Nicoletti - ha avuto il coraggio di chiedere un aiuto “particolare” per suo figlio Marco, un bambino autistico di 10 anni che viveva con lei ad Amatrice, che come i suoi concittadini si è trovato al centro di una tragedia devastante. Perché dico 'ha avuto coraggio', lo dico perché la sua è stata una scelta difficile, che le è costata la disapprovazione di molte persone a lei vicine, chi ha detto che non era giusto che facesse una richiesta di questo genere, chi addirittura le ha detto che 'non aveva rispetto dei morti» racconta il giornalista sottolineando come sulle macerie del terremoto un bambino autistico abbia trovato la strada di un corretto trattamento.

«Quale è stata la sua colpa? Aver chiesto che qualcuno competente si prendesse cura del figlio autistico, di averlo chiesto ora che il suo paese è al centro dell'attenzione pubblica, di aver immaginato che solo ora qualcuno si sarebbe potuto accorgere del suo problema. Sì perché Marco non ha mai avuto nessun trattamento specifico per il suo autismo, ad Amatrice non si poteva certo pensare che ci fossero persone e strutture specializzate in autistici, figuriamoci, c'è difficoltà a trovarne persino a Milano e a Roma. Il nostro appello ha invece raggiunto il risultato migliore possibile, per sua fortuna Amatrice è praticamente a due ore di strada dall'Aquila, dove esiste una realtà molto attiva per la presa in carico di questi ragazzi».

Fatto sta che nel giro di poche ore sono arrivate numerose offerte di alloggio per la famiglia di Amatrice, da ogni parte del Paese: c’è chi metteva a disposizione la propria casa delle vacanze, chi stanze della propria abitazione principale, associazioni e imprenditori pronti a rimborsare tutti i costi. Una storia quella di Marco «al momento a lieto fine», come ha detto Nicoletti, «che speriamo sia un buon auspicio per la rinascita della speranza in tutti i suoi concittadini».

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