E' una tragedia immane, la più vasta di sempre per numero di vittime, superiore persino a quella dell' ottobre del 2013: un peschereccio con circa 700 migranti si è capovolto la scorsa notte a circa 60 miglia a nord della Libia. L'equipaggio mercantile portoghese dirottato nella zona dopo che era stato lanciato l'allarme ha assistito al rovesciamento del barcone ma è riuscito a salvare solo 28 superstiti. Un'imponente operazione di soccorso è tuttora in corso, coordinata dalla Guardia Costiera, cui partecipano E' verosimile, secondo quanto si è appreso, che, alla vista del mercantile, i migranti si siano portati tutti su un lato del peschereccio, facendolo capovolgere. navali e aeree, imbarcazioni mercantili avvertite e dirette in zona, mezzi della Marina Militare e della Guardia di Finanza impegnati nell'operazione Triton dell'agenzia Frontex.
Finora sono stati recuperati 21 cadaveri ma le testimonianze parlano di centinaia di morti. L'ennesima tragedia, la più grave di sempre, segna il fallimento della missione Triton, un sistema di operazioni con troppi limiti di potere e edi mezzi per far fronte all'esodo che si consuma al largo delle coste nordafricane. L'Unhcr ha diramato un comunicato in cui ribadisce la necessità di una Mare Nostrum europea: "La chiediamo da oltre un anno e non c'è stata risposta", ha dichiarato la portavoce Carlotta Sami intervistata da SkyTg24. "Se il bilancio di questa ennesima tragedia sarà confermato il numero dei morti nel Mediterraneo negli ultimi dieci giorni arriverà a oltre mille", ha aggiunto. Dalla Libia, ha ribadito Sami "partono barconi pieni all'inverosimile" e quando questi lanciano la richiesta di aiuto "i mezzi delle Capitanerie di porto italiane impiegano troppo tempo per raggiungerli".