Incendi, scioglimento di ghiacciai, siccità sono tutti fenomeni che hanno riportato l’attenzione sulla questione ambientale. Nonostante l’urgenza di tali questioni, all’interno della Chiesa rimane ancora una certa perplessità davanti all’opportunità di affrontare questi temi nella catechesi e nell’evangelizzazione. Alcuni ritengono che non sia una priorità, altri hanno l’impressione che sia solo un tentativo di rincorrere la moda ecologista.
È importante allora provare a spiegare perché, per noi cristiani, l’attenzione alla creazione sia fondamentale nel nostro percorso di fede. Papa Francesco è particolarmente sensibile a questo tema e insiste sul concetto di un’ecologia integrale, di cui ha parlato per esempio nell’enciclica Laudato si’: abitiamo una casa comune, il mondo, in cui «tutto è connesso».
In questo senso non possiamo trascurare alcuni aspetti a favore di altri, ma occorre guardare a tutti gli aspetti della vita. «Se l’essere umano si dichiara autonomo dalla realtà e si costituisce dominatore assoluto, la stessa base della sua esistenza si sgretola» (n. 117). Come sappiamo, il secondo racconto della creazione ci presenta il mondo come un giardino affidato all’uomo. Quel giardino è il simbolo dell’amicizia tra Dio e l’uomo. Il creato è il luogo in cui viviamo la relazione con Dio e, come dice il racconto biblico, l’uomo è chiamato a coltivare e custodire questo giardino.
Se osserviamo il modo in cui l’umanità si rapporta alla creazione, ci accorgiamo che questo giardino è diventato invece il luogo in cui avvengono molte ingiustizie. È noto per esempio che molti danni ambientali sono il risultato di una gestione mafiosa. Come nel caso dei rifiuti, le organizzazioni criminali fanno affari a scapito della salute dei cittadini. In alcuni paesi, per esempio nell’America Latina, lo sfruttamento delle terre è spesso occasione di azioni illegali a danno dei più poveri. È chiaro quindi che dietro l’attenzione al creato c’è una questione di giustizia. Nella cultura ebraica, il giubileo era infatti l’occasione di una ridistribuzione delle terre per riportare un’equità tra le persone. Come sempre l’attenzione ai più piccoli rivela il modo in cui ci mettiamo in relazione con Dio. Per questo, il modo in cui ci prendiamo cura della creazione rivela il modo in cui vogliamo vivere la relazione con Dio.