Sono i giorni dell’esodo. Ma dentro Gaza. Migliaia di persone hanno lasciato le proprie abitazioni a Gaza City e si stanno dirigendo nella zona meridionale di questa striscia di terra lunga 40 chilometri abitata da due milioni di persone, in seguito all’avvertimento dell’esercito israeliano secondo cui il nord della Striscia diventerà zona di operazioni militari. Una marcia di almeno dieci chilometri, intrapresa da famiglie intere. Chi non dispone di mezzi di trasporto sta procedendo a piedi con i bagagli.
Medici e pazienti resteranno nella zona di pericolo, in assenza di ambulanze e di soluzioni adeguate per il ricovero dei malati più gravi. Manca l’acqua, l’elettricità, la benzina per le ambulanze. Hamas – che continua a lanciare razzi contro Israele - aveva invitato la popolazione a non muoversi, definendo l’annuncio dell'esercito di Israele “propaganda”. In realtà l’esercito israeliano è alle porte, l’assedio è già tecnicamente iniziato. L’Onu – che ha definito l’assedio di un’intera popolazione senza cibo e acqua (tutte le forniture sono state interrotte da Israele) un crimine umanitario - ha chiesto di revocare l’ordine di evacuazione. «Il trasferimento forzato della popolazione di Gaza è un crimine», ha commentato la Lega Araba. La Striscia è sottoposta anche a pesanti bombardamenti da parte della popolazione.
Le forze israeliane hanno colpito la notte scorsa "750 obiettivi militari". Israele accusa Hamas di usare i tetti delle case a Gaza come siti di lancio di droni ostili. Tel Aviv afferma di aver sganciato in sei giorni 6.000 bombe, per un peso di 4.000 tonnellate, sugli obiettivi di Hamas a Gaza, colpendo oltre 3.600 obiettivi.
C’è anche il dramma degli ostaggi. Tredici, inclusi alcuni stranieri, sarebbero stati uccisi negli attacchi israeliani a Gaza, secondo fonti di Hamas. Cè urgente bisogno di stabilire «corridoi umanitari per Gaza e consentire alle organizzazioni internazionali di operare liberamente», ha detto re Abdallah di Giordania incontrando ad Amman il segretario di stato Usa Antony Blinken. Poi ha sottolineato l'importanza che la guerra non coinvolga la Cisgiordania. L'Onu è stata informata dall'esercito israeliano dell'ordine di "ricollocare" circa un milione di residenti dal nord della Striscia di Gaza al sud entro 24 ore. Secondo le Nazioni Unite, più di 423.000 persone sono state costrette a fuggire dalle case nella Striscia di Gaza.
Un video di mercoledì su uno degli attacchi di Israele a Gaza sembra mostrare l'uso di fosforo bianco, la controversa munizione che può causare gravi danni se usata contro i civili. Lo riporta il Washington Post citando un'analisi di Human Rights Watch e di Amnesty Intyernational. Il video, verificato dal Washington Post, mostra due colpi di artiglieria sparati in rapida successione verso i target che, una volta esplosi, rilasciano automaticamente il fosforo bianco.
Anche ActionAid chiede l'immediata cessazione dei bombardamenti sui civili, come previsto dal diritto umanitario internazionale. «Sarà un peso incredibile per le infrastrutture locali nelle zone meridionali di Gaza, dove sono già state interrotte le forniture di acqua, energia e cibo. Dove alloggerà la gente? Cosa mangeranno? Come sopravviveranno? La perdita di civili innocenti, operatori umanitari e personale medico a Gaza è profondamente angosciante e richiede una profonda riflessione sulla necessità di proteggere le vite, i servizi essenziali e le infrastrutture civili, e di rispettare il diritto internazionale. La casa di un membro dello staff di ActionAid è stata bombardata e ridotta in macerie a Gaza. Lei, i suoi due figli e i vicini sono terrorizzati e hanno perso tutto», ha dichiarato Nadim Zaghloul, direttore nazionale ad interim e responsabile delle operazioni di ActionAid Palestina.
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