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lunedì 17 marzo 2025
 
 

Un po' di dote a sorteggio

10/09/2012  A Gragnano, provincia di Napoli, ripristinata l'antica usanza del maritaggio: la sorte premierà con 1.500 euro una delle coppie più bisognose che aspirano a sposarsi entro il 2012

Sul calendario di Marianna due date sono cerchiate in rosso: 7 e 14 ottobre. Domenica 14 sarà il giorno più bello della sua vita: convolerà a nozze con Catello, con cui è fidanzata da anni. Sette giorni prima, invece, potrebbe essere uno dei più fortunati: basterebbe che il suo nome uscisse dall’urna durante l’estrazione che si svolgerà nella chiesa di San Giovanni Battista a Gragnano, in provincia di Napoli, per vincere 1.500 euro. È la somma che l’Arciconfraternita del SS. Rosario del Trivione mette a disposizione per le giovani coppie che si sono sposate nel 2012 o che convoleranno a nozze entro l’anno.

Incontriamo Marianna all’ingresso dell’Arciconfraternita, proprio accanto la chiesa. Porta con se una fotocopia delle pubblicazioni del matrimonio, il modello ISEE e una fotocopia della carta d’identità. Sono i documenti necessari per partecipare al sorteggio per il “maritaggio”, indetto dall’Arciconfraternita; un piccolo aiuto economico per giovani sposi.

“Rientra tra le opere caritatevoli che caratterizzano la nostra confraternita”, ci spiega Luigi Guadagno, segretario dell’Arciconfraternita gragnanese. Marianna compila il modulo d’iscrizione, mentre il segretario ci mostra antichi fascicoli e faldoni; alcuni sono degli inizi del secolo scorso: “Il maritaggio è un’usanza antichissima della nostra confraternita che era andata pian piano perdendosi. Quest’anno abbiamo voluto reintrodurre la tradizione, venendo incontro alle difficoltà economiche di molti giovani che, talvolta, possono essere un ostacolo al matrimonio. Ecco perché chiediamo tra i requisiti, oltre ovviamente a contrarre matrimonio secondo rito cattolico, quello di non superare un reddito massimo di 18 mila euro. Vogliamo che i soldi vadano a chi ne ha effettivo bisogno”.

Diciotto mila euro a coppia? “No, il reddito calcolato è solo quello della futura sposa, perché, per tradizione il premio viene assegnato alla moglie, come una sorta di piccola dote da portare in matrimonio: ecco perché si chiama maritaggio”.

E Marianna, 23 anni e un lavoro saltuario come parrucchiera, rientra in questi parametri. “Il mio futuro marito - ci spiega - lavora, ma tra le spese, la casa e tutto il resto raggiungere la stabilità economica non è facile”.

- Nel caso vincessi, come spenderesti questo premio?

“Sicuramente utilizzeremo la cifra per le spese della festa nuziale che tra ricevimento, fiori, abiti ecc. si aggirano intorno ai 15 mila euro”.

Intanto nella vicina chiesa si celebra la messa; appena finita i fedeli escono sul sagrato. Tra loro una giovane coppia, interessata al manifesto che spiega le modalità del sorteggio. Partecipate anche voi? Chiediamo. “Purtroppo no”, ci rispondono. “Stiamo insieme da 7 anni e abbiamo in programma di sposarci, ma tra un paio d’anni”.

“Io lavoro - spiega lui - ma la mia fidanzata, laureata in Matematica, è in cerca di lavoro. Oggi un solo stipendio può non bastare”.

E allora giriamo la domanda al parroco della Chiesa di San Giovanni, padre Aniello Pignataro: è vero che i giovani non si sposano più? “In effetti la stabilità economica può essere uno scoglio difficile da superare, ma - ammonisce - sbaglia chi crede che il maritaggio sia una trovata per incentivare i giovani a sposarsi; non è vero che i matrimoni sono in calo, almeno da noi. Il maritaggio nasce e resta come un piccolo contributo all’avvio della vita matrimoniale”.

D’altra parte anche il bussolotto da cui un bambino il prossimo 7 ottobre estrarrà il nome della fortunata sposa ha incisa una data molto antica: 1914. E allora Don Aniello ha ragione: nessuna trovata, nessun antidoto contro il calo dei matrimoni, ma solo il ripristino di una tradizione secolare. Se consideriamo, poi, che di certo 1500 euro non cambiano la vita di una persona, ebbene, è giusto ricordare che più che con il portafoglio, è bene ragionare col cuore per quella che dovrebbe essere tra le più profonde scelte di vita e d’amore.

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