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lunedì 09 settembre 2024
 
 

L'evento al Maxxi di Roma contro le violenze sulle donne

01/12/2014  "Respect me! #Nogender violence" è l'iniziativa voluta dal ministero dell'Interno. Un momento di riflessione, a livello internazionale, di sensibilizzazione e di cultura della non violenza attraverso il dialogo e l'arte.

Sono state tante e tutte di altissimo valore le iniziative in occasione della giornata mondiale contro le violenze sulle donne proclamata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.  Un'opportunità di riflessione sui risultati raggiunti a un anno dall'entrata in vigore della convenzione di Instanbul  l'ha offerta l'evento "Respect me! Nogenderviolence" al Museo Nazionale delle arti del XXI secolo (Maxxi) a Roma organizzato dal ministero dell'Interno nell'ambito del semestre europeo con la partecipazione delle associazioni femminili impegnate sul tema. 

"Negli ultimi due anni", ha dichiarato il ministro Angelino Alfano, "l'impegno dell'amministrazione dell'Interno, delle Forze di Polizia e delle prefetture sul territorio si è rafforzato. Il Viminale è diventato parte sempre più attiva nel processo di contrasto alla violenza, non solo in termini di repressione dei reati, ma anche di prevenzione del fenomeno e di protezione delle vittime".  

Dopo il discorso di Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi, che ha introdotto i lavori, tanti gli interventi e le esposizioni artistiche. Come la scultura gioiello decorata con peridoti, quarzi lilla e granati dell'artista Giulio Manfredi, chiamato dal Ministero dell'Interno a partecipare alla mostra. Espressione della particolare attenzione  al mondo femminile,  creata su incarico del Centro Nazionale Studi Manzoniani in occasione de "L'emozione  del sogno. Giulio Manfredi interpreta Alessandro Manzoni", l'opera unica è stata temporaneamente concessa dall'omonimo Museo di Milano.

Il ritratto dedicato a Fioretta Mari e ispirato alla tragedia  di Gabriele D'Annunzio "La figlia di Iorio" è stato donato all'attrice nel 1997 quando al Teatro Greco di Taormina ha ricoperto il ruolo di protagonista insieme con Giorgio Albertazzi. Il quadro è stato scelto come simbolo della disperazione  e della sofferenza della donna.

Di particolare importanza il progetto grafico di Carlotta Farina, studentessa del liceo artistico "Francesco Orioli" di Viterbo, ideato nel 2013 per il concorso "Mai più violenza, esci dal silenzio": attraverso volti femminili sfigurati dalla violenza, la  giovane denuncia quello che le donne purtroppo non rivelano.

 

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