I Vangeli sono "storia, storia reale, avvenuta,
certamente storia interpretata e compresa in base alla Parola di Dio". E'
su questo punto che il Papa batte e ribatte nel libro sulla
Infanzia di Gesù che domani arriva in libreria in nove lingue e in 50 Paesi per un totale di un
milione di copie.
Nel terzo e ultimo libro di una trilogia, Benedetto XVI torna
ad indossare i panni del professor Joseph Ratzinger. La verginità della
Madonna, la figura di Giuseppe, ma anche la stella cometa e il bue e l'asinello
vengono passati in rassegna dal Papa teologo con la passione dell'intellettuale
e il desiderio di "aiutare" i fedeli nel loro "cammino verso e
con Gesù".
Il libro, edito insieme da Rizzoli e Libreria editrice
vaticana (Lev), è stato presentato stamane dal cardinale Gianfranco Ravasi,
presidente del Pontificio consiglio della Cultura, dalla teologa brasiliana
Maria Clara Bingemer, dal direttore della Lev don Giuseppe Costa e da Paolo
Mieli, presidente di Rcs libri. Il portavoce vaticano Federico Lombardi ha moderato
la tavola rotonda. I partecipanti sono stati poi ricevuti in udienza dal Papa.
Benedetto XVI ha scritto il primo volume su Gesù nel 2007 (dal battesimo alla trasfigurazione) e il secondo nel 2011 (dall'ingresso a Gerusalemme alla risurrezione). Ratzinger non evita le domande 'scomode'. "Il parto verginale - mito o verità storica?", si chiede. La risposta è che Gesù fu concepito da Maria vergine, ma Benedetto XVI ricorda i dubbi esegetici che hanno circondato per secoli questo aspetto. "Se Dio non ha anche potere sulla materia, allora Egli non è Dio", conclude il Papa. "Ma Egli possiede questo potere, e con il concepimento e la risurrezione di Gesù Cristo ha inaugurato una nuova creazione".
Quanto alla cometa, papa Ratzinger conferma che il periodo a cavallo tra il 7 e il 6 avanti Cristo è "l'anno verosimile della nascita di Gesù", e ammette l'ipotesi che la cometa fosse una supernova. Dati scientifici che non bastano, però, a spiegare tutto, perché "non è la stella a determinare il destino del Bambino, ma il Bambino guida la stella". Infine il presepe. Nel Vangelo non ci sono il bue e l'asinello, e alla nascita di Gesù fu un "canto degli angeli", non dei pastori. Ma - ricorda Ratzinger, consapevole che il Vangelo è storia riletta alla luce della fede - "si può ben comprendere che il semplice popolo dei credenti abbia poi sentito cantare anche i pastori, e, fino a oggi, nella Notte Santa, si unisca alle loro melodie, esprimendo col canto la grande gioia che da allora sino alla fine dei tempi a tutti è donata".
Iacopo Scaramuzzi
La teologa brasiliana Maria Clara Bingemer, docente di Teologia alla Pontificia Università Cattolica di Rio de Janeiro, partecipa alla presentazione ufficiale del libro di Benedetto XVI dedicato all'infanzia di Gesù. Ecco le sue impressioni sul libro, raccolte daFamigliaCristiana.it.
- Professoressa, secondo lei perché è importante approfondire e conoscere meglio l'infanzia di Gesú?
“E' importante per fortificare la fede nel mistero dell' incarnazione. Per i cristiani è importante crescere nella coscienza che Dio si e fatto uomo, ha avuto un' infanzia e che questi "misteri" della sua infanzia sono parti costitutive del mistero della sua incarnazione, un mistero di fede e salvezza per tutta l' umanità. La vita occulta di Gesù e importante quanto la sua vita pubblica, perché Gesù la vive nel segreto di una esistenza comune di un essere umano, in piena comunione con Dio”.
- Per un cristiano quali sono i principali insegnamenti che si possono ricavare dai primi anni di vita di Gesú?
“Contemplare il Salvatore bambino è un grande insegnamento per la vita del cristiano. Anche la figura di Maria, così come ci viene raccontata nei Vangeli dell'infanzia di Gesù, ci insegna molto. Maria è il paradigma della libertà umana che dice 'sì' a Dio e cambia il destino di tutta l'umanità. Contemplarla, ascoltare le sue parole, vedere i suoi gesti, imparare dai suoi atteggiamenti è una lezione importantissima per un cristiano. Maria è una creatura come noi, che può aiutarci molto a vivere la fede e la carità”.
- Il nuovo libro del Papa che cosa aggiunge di nuovo e diverso a quanto già conosciamo dell'infanzia di Gesù?
“Credo che il pregio maggiore del libro di Benedetto XVI sia l'armonia raggiunta fra l' estrema erudizione e la profonda spiritualità del testo. Trovo molto importanti e originali le parti dedicate alla libertà umana e all'umanità di Gesù, Verbo incarnato”.
- Natale è vicino. Secondo lei questo libro del Papa e le sue riflessioni sull'infanzia di Gesú possono aiutarci a vivere meglio la festa in cui si celebra la nascita del Salvatore?
“Sì, credo che questo libro sia uno strumento prezioso per la preparazione del Natale che si avvicina. Io consiglierei di non leggerlo troppo rapidamente, ma lentamente. Più che leggerlo, direi di meditarlo. Sarebbe davvero una bella preparazione per la festa di Natale”.
Roberto Zichittella