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sabato 14 settembre 2024
 
 

L'invisibile attivismo dei giovani africani

24/05/2024  L’edizione 2024 del rapporto realizzato da Amref con l’Osservatorio di Pavia “L’Africa Mediata”, monitora la presenza di notizie africane nel mondo dell’informazione e contrappone a una narrazione quasi esclusivamente concentrata su temi come guerra, povertà e immigrazione il volto di un’Africa diversa, dinamica, protesa in avanti

Quanta Africa c’è nell’informazione italiana? E quando c’è, come si racconta questo continente formato da 54 Paesi e popolato da oltre un miliardo e 400 milioni di persone? Se lo chiede da cinque anni Amref, l’organizzazione senza fini di lucro, indipendente, apartitica e aconfessionale, impegnata in attività di cooperazione allo sviluppo dedicate alla promozione del diritto alla salute dell’Africa e degli africani.

L’edizione 2024 del rapporto realizzato con l’Osservatorio di Pavia “L’Africa Mediata”, monitora la presenza di notizie africane nel mondo dell’informazione e contrappone a una narrazione quasi esclusivamente concentrata su temi come guerra, povertà e immigrazioneil volto di un’Africa diversa, dinamica, protesa in avanti. “Un’Africa”, si legge nel rapporto, “impegnata a cambiare dal di dentro, e il più delle volte dal basso, grazie soprattutto alle nuove generazioni”.

Il 2023 dal punto di vista quantitativo registra il maggior numero di notizie relative all’Africa degli ultimi 5 anni, con una netta prevalenza dell’Africa “qui” e dunque con una tematizzazione prevalentemente incentrata sulle migrazioni e sulle questioni “domestiche”. Dai dati, infatti, emerge che l’incremento dei titoli concerne prima di tutto la dimensione “interna”, ovvero la cronaca e la gestione dei flussi migratori.La distribuzione dell’attenzione tra paesi mostra una prevalenza di articoli (58,2%) dedicati al Nord Africa. In modo particolare, i due paesi africani a cui viene data maggiore visibilità sono Libia e Tunisia.

Anche i notiziari televisivi e i programmi di infotainment mostrano un rinnovato interesse per l’Africa, tuttavia prevale la copertura di temi come le migrazioni e i fatti di cronaca nel contesto occidentale, oltre che l’attività istituzionale del governo Meloni. “Esiste un’Africa oltre la cronaca, gli sbarchi e le emergenze. Un’Africa di giovani che vede in cima alle sfide più importanti la disoccupazione, l’economia e la salute, ma che ha più strumenti rispetto alle generazioni precedenti. Chiediamo al prossimo G7, ai responsabili del Piano Mattei, di ascoltare l’Africa. Un continente impegnato a cambiare, il più delle volte dal basso, grazie alle nuove generazioni, che rappresentano la maggioranza della popolazione del continente”, dichiara Guglielmo Micucci, Direttore generale di Amref Health Africa in Italia.

Delle nuove generazioni africane fanno parte le attiviste e attivisti, dei quali nei media italiani si parla davvero col contagocce. Un dato su tutti lo testimonia: del totale degli intervistati nei telegiornali di prima serata (50.573), vi è appena un attivista africano ogni 919 persone. Si tratta dello 0,1% di presenza complessiva. “Un numero evidentemente ai confini dell’invisibilità”, sottolinea Amref. Eppure il 70 per cento degli 1,8 miliardi di giovani del mondo vive in Africa.

 
 
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