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venerdì 13 dicembre 2024
 
Minacce
 

L'Isis spegne la Tv francese

12/04/2015  Tutto è cominciato durante la notte di mercoledì 8 aprile, sulle prime gli informatici responsabili del sito e del coordinamento dei palinsesti di Tv5 Monde hanno pensato a un inconveniente tecnico.

La firma è quella dello Stato islamico, o più precisamente, quella del Cyber Caliphate, l’Isis 2.0 che sta facendo tremare tutti i media dell’Occidente. La vittima è illustre : TV5 Monde, prima tv francofona diffusa in tutto il pianeta con il vanto di duecento milioni di telespettatori ai quattro angoli del globo. La Tv di riferimento dei popoli che parlano francese nel mondo è stata piratata dagli islamisti con un’azione commando di hacker senza precedenti. I pirati informatici del Cyber Caliphate non sono degli sconosciuti: il 12 gennaio scorso erano riusciti a introdursi nei conti Facebook e Twitter del Comando dell’esercito americano in Medio Oriente, diffondendo video di propaganda.

Il primo media ad esser preso come bersaglio fu Newsweek, ora é il turno della televisione francese. Tutto é cominciato durante la notte di mercoledì, sulle prime gli informatici responsabili del sito e del coordinamento dei palinsesti hanno pensato a un inconveniente tecnico. «I pirati sono riusciti a trovare i server che gestiscono i codici di sicurezza del nostro intranet fra le centinaia di computer in dotazione all’azienda, è incredibile» ha raccontato sbalordito a Le Monde Jean Pierre Verines, direttore informatico del network televisivo. L’attacco ha potuto così essere decisamente spettacolare: trasmissioni interrotte, sito internet spento, caselle email dei giornalisti inaccessibili. A oggi le condizioni di lavoro dopo i primi ripristini restano estremamente complicate : «Siamo costretti a organizzare le trasmissioni come trent’anni fa, via telefono» dice Isabelle Mourgere, giornalista a TV5 Monde e conduttrice della trasmissione «Kiosque» dove intervengono ogni settimana i corrispondenti stranieri per commentare l’attualità.

TV5 Monde è un edificio moderno stretto fra le eleganti palazzine in stile Haussmann su Avenue Wagram. Dopo gli attacchi a Charlie Hebdo, alcuni militari stazionano davanti all’ingresso, come avviene per tutti gli altri media francesi. Da giovedì il loro numero si è moltiplicato in modo inquietante. « Temiamo che sia solo l’inizio» confida la Mourgere, «per adesso si tratta solo di un attacco informatico, sebbene di proporzioni inaudite, ma il timore per la nostra incolumità fisica si fa sempre più fondato».

Ma perché proprio TV5 Monde? La Tv è il simbolo mediatico della francofonia e ha un grande successo in tutte le ex colonie francesi, Africa subsahariana e Maghreb in primis. In alcuni di questi Paesi l’Islam salafista sta progredendo a passi da gigante. Non è sorprendente che TV5 Monde sia stata identificata dai fanatici come «l’emittente dei colonizzatori». E’ un’ipotesi più che plausibile. «I criteri della normalità sono saltati, siamo tutti possibili bersagli, e lavorare in queste condizioni è estabilizzante» aggiunge ancora Isabelle Mourgere, facendo riferimento al lavoro dei giornalisti nel dopo-Charlie. Niente é più come prima, effettivamente. Alla trasmissione Kiosque lavora anche Dilem. Mestiere: disegnatore di fumetti. Segni particolari: una fatwa che pende sul suo capo, per alcuni fumetti colpevoli di prendersi gioco del fanatismo. Una cosa già sentita, il prologo di una bruttissima storia successa altrove, a qualche isolato di lì, il 7 gennaio. 

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