L'onda lunga della protesta guidata dal movimento dei forconi,
contro le tasse e in generale contro il Governo, continua ad abbattersi sull'Italia.
E si trasforma in dura polemica politica. «Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica. Gli italiani
sono dalla vostra parte, unitevi a loro», ha scritto Beppe Grillo in una
lettera aperta alle Forze dell'ordine: «Mi rivolgo a voi che avete la
responsabilità della sicurezza del Paese. Questo è un appello per
l'Italia. Il momento storico che stiamo vivendo è molto pericoloso».
La
lettera aperta di Grillo, pubblicata sul suo blog è rivolta a Leonardo
Gallitelli, comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Alessandro
Pansa, capo della Polizia di Stato e Claudio Graziano, Capo di stato
maggiore dell'Esercito italiano. Il leader M5s ricorda il gesto di
alcuni agenti di Polizia e della Guardia di Finanza a Torino che si sono
tolti il casco: «si sono fatti riconoscere, hanno guardato negli occhi i
loro fratelli. E' stato un grande gesto e spero che per loro non vi
siano conseguenze disciplinari».
«La protesta di ieri può essere l'inizio di un incendio o l'annuncio di
future rivolte forse incontrollabili», ha scritto inoltre Grillo sul suo
blog. Aggiungendo: «i disordini sono dovuti a gente esasperata per le
sue condizioni di vita e per l'arroganza, sordità, menefreghismo di una
classe politica che non rinuncia ai privilegi». L'analisi che affida
Grillo alle Forze di polizia parla di «istituzioni delegittimate», di
una «legge elettorale incostituzionale» e di un «Parlamento, Governo e
Presidente della Repubblica che stanno svolgendo arbitrariamente le loro
funzioni».
«Gli uomini in divisa
sono un presidio di legalità. Legalità che vuol dire garantire la
libertà dei cittadini di manifestare le proprie opinioni senza violare
le leggi e la libertà degli altri. Legalità vuole dire garantire le
istituzioni, che non si toccano», afferma il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Più duro il commento di Danilo Leva, componente Pd in commissione
Giustizia alla Camera. «Invoca un colpo di stato con parole incendiare
ed eversive - denuncia - Gioca solo allo sfascio: incitare alla rivolta è
inaccettabile. Se pensa di coprire il vuoto di idee e di valori del suo
partito cercando facile consenso, ha scelto la soluzione più lesiva per
l'intero Paese. Di cattivi maestri ne abbiamo già avuti, con le
tragiche conseguenze del caso. Giocare al tanto peggio tanto meglio è
una scelta vigliacca e criminale, fatta esclusivamente sulla pelle delle
persone. Si tratta di parole che richiedono una condanna netta e decisa
da parte di tutte le forze politiche». «La lettera di oggi alle Forze dell'ordine è un salto
di qualità nella politica di Grillo: per fortuna i destinatari della
missiva sono persone serie e le respingeranno al mittente», ha commentato
Pierferdinando Casini.
Le proteste hanno interessato anche oggi gran parte d'Italia,
con le sole eccezioni di Valle d'Aosta, dove sono previsti due presidi
per venerdi', Trentino Alto Adige e Umbria. La situazione più critica è stata ancora quella verificatasi nel capoluogo torinese: la Procura di Torino aprirà un fascicolo di indagine sugli
incidenti che si sono verificati ieri nel centro cittadino durante la
manifestazione dei forconi. "Sono preoccupato, perché nonostante gli
appelli alla ragionevolezza, Torino e i torinesi non sono stati
rispettati". Così il sindaco del capoluogo piemontese, Piero Fassino,
ha commentato gli scontri avvenuti ieri. "Manifestare è legittimo - ha aggiunto il primo cittadino - ma non
si può sconvolgere la vita della città e la normalità di chi la abita".
Oggi s'è replicato. Almeno per quel che riguarda scioperi e manifestazioni. Presidi di protesta si sono formati a Torino e in provincia,
davanti ai supermercati della grande distribuzione, come Carrefour e
Auchan. Chi vi ha preso parte ha protestato perché i punti vendita non hanno
aderito allo sciopero dei forconi, restando regolarmente aperti.
Hanno dato vita ad un corteo per le vie del centro di Torino gli
studenti, alcune centinaia, che questa mattina si erano radunati nella
centrale piazza Castello.
Sempre a Torino, un altro corteo, formato da persone che hanno detto
di aderire al movimento dei forconi, si è invece mosso a ridosso
del centro. In via Alfieri, davanti alla sede del Consiglio regionale piemontese, un gruppo di operai e di sindacalisti della Fiom ha fronteggiato un gruppo di "forconi" (tra cui si distinguono esponenti della destra) al canto di Bella Ciao. Alcuni commercianti denunciano di essere stati costretti al loro
passaggio ad abbassare le saracinesche. Nuovo presidio di protesta in piazza Castello, a Torino, di fronte
agli uffici della Giunta regionale del Piemonte, dove ieri si sono
registrati gli scontri più accesi tra manifestanti e forze dell'ordine.
Segnalazioni giungono da altre parti d'Italia. Così dalla Liguria, ad esempio. Alcune decine di manifestanti poco dopo le 11 hanno occupato i binari
della stazione di Oneglia-Imperia, bloccando il traffico ferroviario.
La linea internazionale Genova-Ventimiglia è interrotta, come accaduto
anche ieri pomeriggio.
Seconda giornata di blocchi stradali a Imperia nell'ambito delle
protesta contro la classe politica attuale: dalle 8.25 circa un gruppo
di manifestanti ha bloccato l'accesso allo svincolo di Imperia Est della
A10.
A Savona è stato sgomberato il presidio sulla via Aurelia, vicino
alla Torretta: le Forze dell'ordine, all'alba, sono intervenute
allontanando i manifestanti che bloccavano il traffico. A Genova
manifestanti si sono concentrati in zona Corvetto.
Notizie di blocchi, volantinaggi, picchettaggi, cortei anche da Cremona, Napoli, Ancona e Barletta.