Aumento delle temperature estive, sfasamenti stagionali con autunno caldo e primavera anticipata, più elevato numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, ma soprattutto modificazione della distribuzione delle piogge e aumento dell'intensità delle precipitazioni. Secondo Coldiretti sono gli effetti dei cambiamenti climatici che richiedono interventi strutturali. L'Italia è costretta ad affrontare una grave emergenza che è già costata all'agricoltura perdite per 2 miliardi e che mette a rischio la disponibilità di acqua per usi civili perchè è mancata la programmazione in un Paese che è ricco della risorsa acqua, ma che deve fare i conti con cambiamenti climatici in atto.
Il 2017 si classifica ai primi posti degli anni più caldi da oltre due secoli e la siccità sta facendo davvero paura. Un'analisi, sempre di Coldiretti, sul fronte agricolo mostra danni che ammontano a circa 2 miliardi, mentre la produzione di latte è crollata del 15%. Ecco la mappa dell'emergenza regione per regione:
LOMBARDIA: sui pascoli di montagna si registra in media un calo del 20% di erba a disposizione del bestiame. Le perdite provocate dalla siccità in Lombardia ammontano a circa 90 milioni.
PIEMONTE: soffrono soprattutto le province di Cuneo, Asti e Alessandria dove il forte caldo di questi giorni, oltretutto, sta aggravando la situazione idrica degli alpeggi. La campagna cerealicola sta facendo registrare rese inferiori del 30%.
LIGURIA: risente della siccità soprattutto per gli oliveti dell'Imperiese e nelle zone irrigue di Andora ed Albenga dove soffre anche la coltivazione del pregiato basilico genovese.
VENETO: Dal mese di aprile la regione emesso tre ordinanze sullo stato di crisi per siccità allo scopo di contingentare l'acqua.
TRENTINO ALTO ADIGE: la produzione del primo taglio di fieno è stata falcidiata del 30%, ma la siccità ha fatto ulteriori danni dopo quelli, gravissimi, provocati dalle gelate con perdite anche del 100% in alcune aziende frutticole della Val di Non, della Val di Sole e della Valsugana.
FRIULI VENEZIA GIULIA: è stato sancito lo stato di stato di «sofferenza idrica».
EMILIA ROMAGNA: la dichiarazione dello stato di emergenza riguarda le zone di Parma e Piacenza dove si registrano danni, soprattutto a pomodoro da industria, cereali, frutta, per oltre 100 milioni ai quali se ne aggiungono altri 50 per nubifragi e grandinate.
TOSCANA: Oltre 200 milioni di euro è la stima dei danni da siccità all'agricoltura stimati. La Regione ha dichiarato lo stato di emergenza. Solo la perdita di prodotto per grano tenero e duro è valutata in circa 50 milioni di euro.
MARCHE: la Coldiretti stima un danno di circa 30 milioni, a soffrire sono tutte le colture, con crolli di produzione fino al 50%.
UMBRIA: Danni stimati in oltre 60 milioni. Il calo delle precipitazioni porterà a una diminuzione delle rese di grano e orzo (-30/40%) e per i foraggi (-50%).
LAZIO: le criticità maggiori si registrano a Latina dove sono compromessi fino al 50% i raccolti di mais, ortaggi, meloni: i danni si attestano tra 90 e i 110 milioni.
CAMPANIA: La lunga siccità ha messo a dura prova tutte le province. La Regione ha chiesto lo stato di calamità naturale: i danni sono di circa 200 milioni.
ABRUZZO: nella sola Marsica che contribuisce a generare il 25% del Pil agricolo con 13mila ettari coltivati, si stimano perdite di ricavo, legate alla produzione orticola e zootecnia, di circa 200 milioni.
MOLISE: dighe ai minimi storici, numerosi comuni hanno emanato ordinanze «anti spreco» per salvaguardare le risorse idriche.
PUGLIA: La prolungata siccità ha già causato la perdita di 140 milioni di euro di grano, pomodori da industria e ortaggi.
CALABRIA: I danni toccano i 310 milioni di euro E la Regione ha avviato le procedure per la richiesta della calamità.
SICILIA: costi triplicati per chi è costretto a irrigare i campi, con l'acqua che in alcune zone del catanese non arriva a causa di una rete colabrodo.
SARDEGNA: nel Sulcis-Iglesiente 4 mila aziende agricole sono rimaste praticamente senz'acqua a causa della siccità e degli incendi: 120 milioni di euro le perdite per tutti i settori agricoli. La Giunta Regionale ha adottato una delibera per chiedere lo stato di calamità naturale.