Immediata telefonata di Joe Biden al rivale nella corsa alla presidenza Donald Trump. L’ex presidente americano è stato ferito keggermente a un orecchio mentre il suo attentatore è rimasto ucciso mentre era in corso il suo comizio a Butler, in Pennsylvania. Biden è rientrato immediatamente alla Casa Bianca e ha parlato anche con il governatore dello Stato Josh Shapiro e con il sindaco della città, Bob Dandoy dove è avvenuta la sparatoria.
«Sono felice di sapere che è al sicuro e sta bene. Prego per lui, per la sua famiglia e per tutti i presenti al comizio. Non c'è posto per questo tipo di violenza in America. Dobbiamo unirci come nazione per condannarla», ha detto Biden. «Non mi arrenderò mai», ha invece fatto sapere Trump ai suoi sostenitori.
Solidarietà a Trump è arrivata da tutto il mondo politico mondiale, di qualunque schieramento. Adesso, è l’appello dei più grandi leader, deve prevalere il buon senso e la condanna senza appello di qualunque forma di violenza.
La campagna elettorale in vista delle elezioni di novembre ha più volte visto i toni accesissimi. Tra l’ex presidente, a processo per aver istigato i suoi all’assalto di Capitol Hill all’indomani dell’elezione di Biden, e il presidente in carica che accusa il suo avversario di voler portare l’America su posizioni xenofobe gli scontri sono all’ordine del giorno.
La campagna elettorale sta contrapponendo sempre di più ampie fasce della popolazione su temi cruciali come l’immigrazione, la salute, il sostegno all’Ucraina, l’economia mondiale, la povertà, l’inclusione sociale.
L’Fbi sta trattando la sparatoria, nella quale è stato ucciso uno spettatore e sono state ferite altre due persone, come un tentativo di omicidio politico. L’attentatore è un ventenne della Pennsylvania, registrato come sostenitore di Trump anche se aveva donato 15 dollari per a campagna dem.
La Santa Sede ha espresso «la propria preoccupazione per l’episodio di violenza di ieri notte, che ferisce le persone e la democrazia, provocando sofferenza e morte» e si è unita «alla preghiera dei Vescovi statunitensi per l’America, per le vittime e per la pace nel Paese, perché non prevalgano mai le ragioni dei violenti».