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martedì 10 settembre 2024
 
 

L'Olocausto narrato ai bambini

27/01/2011  Un libro illustrato trova le parole giuste per spiegare la tragedia più grande di questo secolo ai bambini piccoli

L'importanza della giornata della memoria sta anche nel fatto di poter parlare della Shoah senza preconcetti e con parole tali da essere comprese da tutti. Anche da bambini molto piccoli. Nell'ambito della letteratura per l'infanzia per un tema così forte, sino ad ora, si era preferito rivolgersi a bambini e ragazzi che avessero già sentito parlare a scuola o in famiglia di guerra, sterminio, campi di concentramento.

      Con Storia di Vera l'editore San Paola fa un'operazione molto coraggiosa. Dedica un libro illustrato, pensato per bambini di età prescolare, a questo tema con il preciso intento di narrare "storie che restano, che non hanno tempo perché appartengono a ognuno di noi". «L'autore Gabriele Clima che si occupa di editoria per bambini molto piccoli da molti anni, ha voluto raccontare l'Olocausto attraverso gli occhi di una bambina per raggiungere anche chi, solitamente, viene tenuto all'oscuro da tematiche così forti», spiega Lodovica Cima, responsabile Area ragazzi della San Paolo Libri, che tra l'altro ricorda «nel racconto si inserisce il tema del perdono. Tema essenziale per un cattolico, ma l'autore si è giustamente chiesto: e per gli ebrei? Ha voluto quindi parlare con un rabbino e con una docente universitaria di letteratura che vive a Gerusalemme ed ha avuto il loro appoggio».

      Il risultato è un testo molto equilibrato la cui protagonista racconta, senza preconcetti e con l'ingenuità della sua età, la più grande e incomprensibile tragedia della storia e ci commuove con il suo sognare nelle notti gelide, nella baracca, sotto la neve incessante. Un sognare che prelude alla speranza e al giorno della liberazione.

      Anna è invece la protagonista di La bambina del treno (Paoline), un volume illustrato pensato, però, per bambini più grandi (scuola elementare). L'autrice Lorenza Farina e l'illustratrice  Manuela Simoncelli ci descrivono lo strazio del viaggio verso il campo di sterminio della piccola Anna stretta alla sua mamma. Ignara del suo destino incrocia lo sguardo di Jareck che, giocando nascosto nell'erba, vede passare tutti i giorni i "treni speciali". La consapevolezza del significato di quei vagoni e di quel viaggio, rappresenta per i due bambini la fine dell'infanzia.

 
 
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