Quando lo incontriamo alla Cùpa, la sua società di produzione a Milano, è il giorno dopo il decimo anniversario della scomparsa di don Andrea Gallo. Vinicio Capossela indossa con orgoglio una sua camicia e ci racconta che gliel’ha spedita un’amica, «una sua parrocchiana. Don Gallo regalava tutto a chi aveva bisogno. Restano pochissime cose di lui. Don Gallo, come padre Turoldo, era un umanista sorretto dalla fede. Entrambi hanno agito nel mondo, nella convinzione che chi appartiene alla Chiesa è innanzitutto laico, perché appartiene al popolo. Ed è proprio in quel termine che mi ritrovo, perché abbraccia l’uomo e tutto ciò che è umano. Loro incarnavano quell’umanità profonda da cui genera il messaggio cristiano». Una tensione spirituale che si percepisce anche ascoltando il nuovo album Tredici canzoni urgenti, uscito a fine aprile, tanto che i nuovi brani sembrano delle preghiere laiche, appunto. Ad anticipare l'uscita dell'album il singolo la Crociata dei bambini che canta una delle tredici urgenze, la guerra. Ispirata alla Crociata dei ragazzi di Bertold Brecht è uscita in anteprima il giorno del primo anniversario dell’invasione in Ucraina.
Sul numero di Famiglia Cristiana in edicola da giovedì 31 maggio l'intervista completa.