La tomba di Frate Giuseppe Ambrosoli a Kalongo
Nato il 25 luglio 1923 a Ronago, un piccolo paese della provincia di Como, padre Giuseppe Ambrosoli lascia la famiglia e una brillante carriera di medico per dedicarsi agli ultimi. "Dio è amore, c'è un prossimo che soffre ed io sono il suo servitore". Con queste semplici ma profonde parole annuncia alla mamma e ai familiari la sua vocazione missionaria. Conseguita la laurea in medicina e chirurgia, si reca a Londra per specializzarsi in malattie tropicali, entra poi a far parte della Congregazione dei Missionari Comboniani e il 17 dicembre 1955 è ordinato sacerdote. Nel febbraio 1956 s’imbarca per l’Africa. È destinato a Kalongo, un villaggio sperduto nella savana, nel nord Uganda, per gestire un piccolo dispensario medico. Vi rimane fino al giorno della sua morte, nel 1987. Il 13 febbraio 1987, nel momento più drammatico della guerra civile che flagella il nord Uganda, Padre Giuseppe è costretto per ordine militare a evacuare l’ospedale. Con eroica determinazione, dopo aver messo in salvo il personale medico e i malati, riesce a salvare la scuola di ostetricia consentendo alle allieve di concludere l’anno scolastico. La sua salute già precaria ne risente irreparabilmente e il 27 marzo nel 1987, 44 giorni dopo l’evacuazione dell’ospedale, muore a Lira provato dalla malattia e dalla sofferenza, senza la possibilità di essere curato. Poco prima di morire chiede di poter restare in Uganda tra la sua gente, a cui aveva dedicato la propria esistenza. Riposa a Kalongo accanto all'ospedale che porta il suo nome. Il 29 novembre 2019 la Santa Sede ha comunicato il riconoscimento, da parte di Papa Francesco, del miracolo avvenuto per intercessione di padre Giuseppe. Il 20 novembre 2022 padre Giuseppe Ambrosoli è stato proclamato Beato a Kalongo, tra la sua gente. Per ricordare la sua eredità fino all'8 gennaio 2023 si può visitare a Palazzo Broletto (Como), una mostra fotografica dedicata alla figura di Padre Ambrosoli, all’ospedale e alla scuola di ostetricia di Kalongo in Uganda. Dal titolo "Il senso della vita" si compone delle immagini che fanno parte dell'archivio storico fotografico della Fondazione e del nuovo reportage realizzato lo scorso luglio a Kalongo dall’agenzia fotografica PhotoAid.
"E’ difficile esprimere quello che tutti noi sentiamo in questo momento, difficile anche comprendere fino in fondo un fatto di così grande portata come l’aver raggiunto il traguardo della santità" dichiara Giovanna Ambrosoli, Presidente della Fondazione Ambrosoli . “Padre Giuseppe per me è esempio di amore concreto e operoso. E’ per me fonte di ispirazione della strada giusta da intraprendere, ciascuno nel proprio contesto e secondo le proprie possibilità, e spero davvero che conoscere la sua storia e la sua opera a Kalongo possa ispirare tanti giovani nelle loro scelte di vita. Con la mostra, che ha preso il via il 3 dicembre a Como, vogliamo far conoscere ad un pubblico sempre più ampio la sua figura e la sua opera e abbiamo scelto di farlo coinvolgendo sempre di più i giovani”.