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mercoledì 09 ottobre 2024
 
 

L'ordine di papa Francesco: mai più silenzi verso chi commette abusi

22/05/2019  Le nuove severe norme emanate dal Pontefice per fermare i crimini sessuali all’interno del clero

Obbligo di denuncia, sportelli per l’ascolto, sostegno a 360 gradi per le vittime. «Non ci fermeremo finché la pedofilia non sarà estirpata», aveva promesso monsignor Charles Scicluna, arcivescovo di Malta e segretario aggiunto della Congregazione per la dottrina della fede spiegando la volontà del Papa di azzerare i casi di abusi all’interno della Chiesa.

E le svolte, annunciate già nel corso del summit voluto da Francesco in Vaticano lo scorso febbraio, non hanno tardato ad arrivare. Dopo le due nuove severe leggi valide nella Città del Vaticano, Bergoglio ha firmato una Lettera apostolica in forma di motu proprio che entra in vigore, ad experimentum per tre anni, il prossimo primo giugno.

Significativamente intitolato Vos estis lux mundi (voi siete la luce del mondo), il documento segna dei passi decisivi per la lotta a questa piaga. Sinteticamente, è sempre monsignor Scicluna a parlare, «il Papa vuole che se c’è un problema si parli, che chi parla venga protetto, che la gente sappia che vescovi, cardinali, metropoliti, insomma la leadership della Chiesa è al servizio non al di sopra delle leggi. Chi fa del male deve essere fermato». Per la prima volta si parla di «condotta di copertura» e si invitano tutti, dal semplice fedele ai leader, a «segnalare tempestivamente» i casi di abuso.

Norme chiare, scritte in 19 paragrafi per continuare a essere, senza più ombre, «esempio luminoso di virtù, integrità e santità», per fermare quei «crimini di abuso sessuale» che «offendono Nostro Signore, causano danni fisici, psicologici e spirituali alle vittime e ledono la comunità dei fedeli». Per proteggere i minori, cui vengono equiparate le persone vulnerabili, il Papa chiede sostegno psicologico, medico, spirituale, accompagnamento, ascolto, accoglienza. Chiede che siano tutelati quanti denunciano (un obbligo la denuncia interna e un obbligo il rispetto delle leggi civili dello Stato a cui si appartiene), che siano celermente (entro 90 giorni) svolte le indagini. Chiede, e soprattutto che sia chiaro che, come ripete monsignor Scicluna, «non esiste più l’immunità».

Un tassello importante nella lotta alla pedofilia che, però, chiarisce Bergoglio, ha bisogno di qualcosa di ancora più profondo: «Una conversione continua e profonda dei cuori, attestata da azioni concrete ed efficaci che coinvolgano tutti nella Chiesa, così che la santità personale e l’impegno morale possano concorrere a promuovere la piena credibilità dell’annuncio evangelico e l’efficacia della missione della Chiesa».

Foto Ansa.

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