Parte da una
domanda il Papa durante l'udienza generale di mercoledì 2
ottobre: ''Alcuni di voi sono qui senza i peccati? Nessuno di noi, tutti
portiamo dentro i nostri peccati. Ma il Signore vuole che noi gli diciamo
'Perdonami, aiutami a camminare, trasforma il mio cuore'. E il Signore può
trasformare il cuore''.
Ma Dio non è spietato, avvisa Papa Francesco,
riprendendo il concetto già espresso nell'intervista alla Civiltà Cattolica sul
confessionale che non è un luogo di tortura: ''Nella Chiesa, il Dio che
incontriamo non è un giudice spietato, ma è come il Padre della
parabola evangelica. Puoi essere come il figlio che ha lasciato la casa, che ha
toccato il fondo della
lontananza da Dio. Quando hai la forza di dire: voglio tornare in casa,
troverai la porta aperta, Dio ti viene incontro perché ti aspetta sempre".
Poi ha aggiunto che ''il Signore ci vuole parte di
una Chiesa che sa aprire le braccia per accogliere tutti, che non è la
casa di pochi, ma la casa di tutti".
Qui Bergoglio ha agganciato una
riflessione sulla Chiesa: ''Non è santa per i nostri meriti, ma
perché Dio la rende santa". E ha spiegato che c'è
stato "nella storia la tentazione di alcuni che affermavano la
Chiesa è solo dei puri e di quelli che sono totalmente coerenti e gli
altri vanno allontanati. Questo non è vero, è un'eresia''. Quella di
mercoledì 2 ottobre è stata la 19ma udienza generale di Papa Francesco.